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Le Torri di Darkover

Storia ed evoluzione dell'ESP dei Comyn di Darkover


Daniel L. De Franchi & Simona Degli Esposti


Premessa

Molto si è detto e ancor più si è scritto sul meraviglioso mondo delle quattro lune che unisce appassionati di tutto il mondo e ci fa sognare.
Eppure, malgrado i tanti scritti, nessuno sa tutto di Darkover. Questo accade sia perché è un vero pianeta, con una storia complessa e delineata a grandi linee in pochi romanzi e racconti, in gran parte ritenuti leggende, ma soprattutto perché molte cose sono descritte in modi spesso diversi e incongruenti tra loro.
Marion Zimmer Bradley (da qui in poi MZB), autrice e scopritrice, si è abilmente tirata fuori da qualsivoglia diatriba su qualsiasi particolare. Forse era più saggia di tutti noi, forse cercava una comoda scappatoia... non lo sapremo mai. Fatto sta che nessuno dei romanzi di Darkover è fondamentale come risorsa storica né come prova a favore o contro una tesi, poiché alcuni sono storia e altri leggenda... altri ancora conservano tracce di fonti sospette. Neppure i dati raccolti dai terrestri (sia riguardo al naufragio che alla riscoperta) sono al sicuro, dato la capacità di cancellare o alterare i dati dei computer (così come gli stessi ricordi dei protagonisti) con l'utilizzo delle pietre matrici.
Premesso questo, siamo qui per divertirci e per riflettere. Anche per accapigliarci, se occorre.
Utilizzando le poche conoscenze tratte dai romanzi - ricordando comunque che non tutti i dati concordano, né che è possibile raccoglierli tutti, perché molto si è scritto su Darkover - ci accingiamo a fare qualche riflessione. Siete comunque liberi di non condividerla, ma portate dati a conferma delle vostre teorie, in modo da aprire una discussione sul tema e, in tal modo, mettere l'argomento tra le cose già affrontate e analizzate, con buona pace delle anime tormentate dai dubbi (come le nostre), dei precisi conoscitori di genealogie e di fatti e dei semplici visitatori di Darkover.



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Realtà o Leggenda?

In qualunque altra parte dell'Universo, forse l'ESP (Percezioni Extra Sensoriali) non si sarebbe sviluppato in questo modo. In qualunque altro posto le Torri sarebbero state abbattute, tacciate di stregoneria o peggio... su Darkover sono diventate oggetto di una religione, un'economia, un bizzarro modo di vivere e persino (nel passato) un'organizzazione per la creazione e distribuzione di sofisticate armi di distruzione di massa. Non è stata una fortuna per noi, che siamo stati affascinati anche da questo nella nostra scelta di un mondo fantastico? Supponiamo di sì.
Tutto ciò sono le Torri di Darkover, anche di più. Cercheremo di ripercorrere insieme la storia come è possibile costruirla per mezzo dei romanzi e dei racconti basati sul meraviglioso mondo del sole rosso. Non promettiamo di raggiungere una conclusione, non è questo il nostro scopo, ma vi daremo di certo parecchie informazioni, così come le abbiamo elaborate...



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Alla ricerca delle dodici Torri

Anche qui ci proponiamo una ricerca per noi difficile, come nel caso dell'origine delle famiglie in "Sette gradi di separazione" e lo facciamo attraverso le discipline della storia e della geografia, coadiuvati da impressioni personali e conoscenze donateci dalla lettura dei romanzi e dei racconti finora apparsi in Italia.
Speriamo che avrete nei nostri confronti la stessa pazienza.

Adesso cercheremo di raccontare un po' della storia delle Torri (come, umilmente, abbiamo cercato di ricostruirla), separando i fatti dalla leggenda. I sopravvissuti dell'Astronave schiantatasi sul pianeta Darkover, formati da due gruppi etnici diversi, ma con qualche peculiarità in comune, che si sono poi incrociati più volte tra loro per diversificare il patrimonio genetico ridotto a causa del piccolo numero di sopravvissuti e dell'alta mortalità infantile, ben presto si accorgono che alcuni dei figli cominciano a sviluppare strane doti mentali e poteri ESP... in particolare i discendenti di Judith Lovat e Rafael MacAran. Dopo tre, quattro generazioni, i primi racconti dopo "Naufragio" - quelli ambientati ad El Haleine e New Skye, per intenderci - ci mostrano una società regredita a causa della mancanza di metalli, a causa delle privazioni (poco cibo) e dei pericoli incessanti (il freddo, gli incendi, gli Ya-men). Eppure ci mostrano anche una società che ha a che fare quotidianamente con l'insolito!
Il Vento Fantasma spazza regolarmente il pianeta, stimolando i poteri ESP latenti nella nostra razza, le pietre matrici donate dai chieri focalizzano il potere per piccoli esercizi e trucchi (accendere candele, parlarsi a distanza, prevedere il tempo o gli attacchi armati). La gente comincia, poco alla volta, ad interessarsi ai poteri PSI e al laran (parola probabilmente formata dai cognomi famigliari Lovat e MacAran incrociati).
La lingua, intanto, si imbarbarisce e si trasforma. New Skye diventa ben presto Neskaya e cresce attorno a una struttura dove i primi usufruitori del potere (un poco per fortuna, un poco per sopravvivenza) cominciano a studiare l'ESP e le matrici. Questo primo edificio di legno e pietra è basso, massiccio e sembra un collegio scolastico incrociato con un dormitorio. I primi sapienti usano solo le matrici personali, o matrici più grandi ma naturali. Con l'aumentare degli operatori di matrici e degli studenti, dei loro bisogni personali e del bisogno d'isolamento, l'edificio cambia struttura e comincia a crescere in una Torre tozza.
Intanto, alcune delle famiglie più importanti, capo-clan che riuniscono grosse comunità intorno a loro, fortificano le loro case fino a creare fortezze e castelli, come ad El Haleine. Molti uomini si danno al saccheggio e al furto, forti del numero e delle armi, contro comunità agricole.
Queste sono le due vie. Dalla prima nasceranno l'istituzione delle Torri e i Sapienti, dalla seconda la riunione in Clan famigliari e la lotta per il predominio. Nella storia di Darkover dopo "Naufragio" possiamo identificare diverse fasi: le Ere del Caos, quella dei Cento Regni, quella del Patto e quella dell'Impero Terrestre e dei Comyn.
A questo punto, crediamo che la storia, per quanto confusa, cominci a forgiare Darkover come noi lo conosciamo.
Tra i diversi clan dove sono presenti molti esper (persone dotate di ESP) si cominciano presto a cercare alleanze politiche. Forse è la presenza di un antenato divino (Hastur) in comune che spinge le famiglie dotate di laran ad unirsi. Forse è la ricerca del potere e la necessità di interagire tra simili per ottenere subito più talenti ESP che li spinge a creare un programma di selezione del potere e realizzare così incroci genetici, operati da quasi tutti i Sapienti.
Conseguentemente cominciano a nascere Torri un poco dovunque, nei castelli, nelle città più vaste, in posti isolati o strategici.
Analizziamo quest'ultima affermazione meglio, con metodo: una Torre presso un castello sarà necessariamente formata da parenti e da vassalli del clan dominante, servitori del potere politico, pronti a sacrificare morale e vita per la supremazia della famiglia di appartenenza su tutti gli altri.
Una Torre in una città come Dalereuth o Neskaya crescerebbe perché sostenuta dalla popolazione, traendo vantaggio dal commercio o divenendone servitrice a tempo pieno (fornitori costanti): in un mondo povero di metalli, le Torri dovevano dedicare un sacco di tempo alla produzione e scavo del metallo grezzo... probabilmente, anche in tempo di pace, questa era l'occupazione principale. Le cittadine crescono perché il commercio arricchisce i mercanti, i quali hanno bisogno di manodopera e braccianti. L'agricoltura doveva essere una necessità primaria ma difficoltosa... i contadini lavoravano molte porzioni di terra nella speranza che i semi attecchissero almeno in parte nel tempo inclemente. L'allevamento di greggi di animali (pecore? bufali? chervine? galline?) era forse più facile. In un clima del genere la città acquista indipendenza dal Re e dai Domini, il Custode assume il comando della comunità.
Le Torri che possiamo definire "solitarie" sono invece insolite, luoghi di studio e ricerca. L'unica che ci viene in mente è Tramontana, dove i Sapienti si prendono il lusso di sperimentare schermi di matrici fino al venticinquesimo livello. In mezzo alle montagne, raggiungibile solo da alianti e da pochi fornitori di merce con chervine e muli, Tramontana è decisamente isolata e al di fuori delle fedeltà di clan.
Una Torre strategica invece è diversa da ogni altra. Quest'ultima categoria è quella prettamente più bellica poiché sono espressamente create per tenere lontano il nemico con tutti i mezzi (pensate all'origine della Torre di Elvas e al bel racconto "I due cerchi", che potete trovare nel gioco letterario di Elvas). Una Torre in grado di bloccare l'ingresso ad una valle può impedire ad un esercito invasore di avvicinarsi, può colpirlo da lontano con terrore e magie, avvertendo nel contempo del pericolo e allestendo magari un attacco aereo con Carri volanti pieni di pece stregata. Un vero bombardamento.
Cosa comporta questo in relazione alla storia? Molto semplice: tutto! I darkovani sono tipi pratici, per comprenderli bisogna solo pensare a come una loro azione si traduca nel mondo del loro pensiero.
Una Torre viene creata, cresce e viene abbandonata soprattutto per la sua funzione, se la sua funzione termina, anche la Torre cesserà di esistere.
Nelle Ere del Caos e nei Cento Regni la funzione principale delle Torri passa dal semplice assicurare la sopravvivenza dei primi tempi al coadiuvare le innumerevoli guerre del proprio signore. Ci meravigliamo del fatto che non furono istituite Torri difensive lungo frontiere naturali come il fiume Kadarin o presso i passi montani... sarebbe bastato un Cerchio difeso da una piccola guarnigione per tenere in scacco un'armata intera!
Ma, in fondo, dobbiamo ricordare che i darkovani sono un popolo estremamente territoriale. Si va in guerra solo contro i propri nemici di clan, soprattutto per difesa e solo d'estate. La fedeltà alla Corona vacilla se gli uomini non hanno di che mangiare; prima si pensa al raccolto e poi si fa la guerra al vicino. Un uomo potentemente carismatico come Bard di Asturien ha molte difficoltà a spingere i soldati alla guerra all'inizio dell'inverno, pur con il sostegno del Re. Altri condottieri neppure ci provano, per non rischiare il collo.

Se c'erano Cento Regni è presumibile supporre che ci fossero Cento Torri. Lasciando perdere il fatto che la cifra tonda suona meglio (parafrasando Bard di Asturien), in realtà i regni dovevano essere poco meno di ottanta ma ognuno di loro aveva quasi sicuramente la propria Torre. E' chiaro che i regni che si opponevano agli invasori solo con l'uso delle armi erano destinati a perdere, soprattutto se i loro avversari utilizzavano stregonerie. Ecco perché i MacAran cristoforos che ritengono le matrici degli strumenti del diavolo hanno solo la loro preziosa tenuta di Poggio del Falco e devono lavorare per vivere, mentre i MacAran che confluiscono nella nuova famiglia degli Ardais e che abbracciano le vie del laran (senza trascurare di accoppiarsi con i chieri, gli stessi esseri che, all'inizio della storia darkovana, resero forte il potere ESP nel sangue umano) finiscono per avere un grosso dominio da gestire!
I Cento Regni sono una sorta di banco di prova. Gli umani hanno effettivamente conquistato il mondo, hanno poteri che li proteggono da tutto, anche dal terribile inverno, l'ultimo obiettivo che rimane è la conquista globale e iniziano a sorgere imperi, si incoronano sovrani assoluti e si accentra il potere il più possibile. In alcuni racconti sembra trasparire il non-allineamento di Aldaran al nuovo status quo (come si può leggere nel racconto "Amici" nell'antologia "L'Alba di Darkover"), ma tutti gli altri - nel tentativo di abbattere i nemici - si lanciano allegramente contro tutto quello che possono, letteralmente a barili! La pece stregata gioca un ruolo di primo piano, probabilmente perché elimina totalmente i nemici. Ma non si devono scordare neppure le armi a matrice che colpiscono con il terremoto, la paura o il fuoco, ma anche vere armi tecnologiche come la polvere mangiaossa (non si è ancora capito se è una forma di radiazione atomica senza esplosione, ma diremmo di sì), il gas mangiapolmoni, o il veleno che fa spuntare macchie nere sulla pelle di chi lo respira, chiamato mal della maschera. Le Torri si colpiscono vicendevolmente in modo sia fisico (carri volanti pieni di pece), che spirituale (battaglie nel supramondo e ordalie), alcuni Custodi erano più che altro creatori di nuove armi, sempre più potenti o strane.
Già ora si conoscono le tecniche più importanti legate alle matrici, come separare gli atomi, provocare terremoti o intervenire sulle cellule per creare nuove forme di vita prima inesistenti (ne "Il Sapiente di Darkover", quest'ultima tecnica viene perduta a causa della distruzione degli archivi di Hali). I Re e i Capi di un Dominio si trovano a possedere armi sofisticatissime, raramente testate a fondo, distruttive al massimo grado. I Sapienti stessi, costretti a produrle e atterriti dalle conseguenze, cominciano a pensare ai loro errori. Sarà la nascita di un uomo, o forse due, a gettare un mantello di verità su un mondo dilaniato da troppe guerre e che si incammina verso la sua distruzione.
Varzil (o Varzy, o Varzyl) Ridenow, un laranzu che ricostruirà la distrutta Neskaya (bruciata vent'anni prima de "Il Sapiente di Darkover" ) e ne diverrà il Custode (quindi il protettore della città, indipendente dai sovrani) e che - afferma lui stesso - sarà una personalità cardine della storia del pianeta dal sole di sangue. Nascerà nel momento giusto, poiché gli Hastur/Elhalyn vengono dall'ennesima guerra fratricida e il Re Carolus ("La Donna del Falco", ambientata circa trent'anni prima de "Il Sapiente") ha visto tutti gli orrori della guerra e dell'abuso del laran. Varzil propone l'istituzione del Patto darkovano che originariamente recitava così: "non si deve ricorrere ad armi magiche nelle guerre". I sottoscrittori promettono che le guerre verranno fatte onorevolmente da soldati che vanno in battaglia per rischiare la vita, e non da armi codarde, che colpiscono con la stregoneria donne e bambini, bruciano foreste e distruggono campi e città. Promettono altresì di mettere al bando tutte le armi che colpiscono oltre la portata del braccio di chi le impugna, in modo che la guerra sia onorevole e ad armi pari e che la vita degli innocenti non sia messa in pericolo da armi malefiche che colpiscono da lontano.
Sorge però un problema: la linea di demarcazione tra armi codarde e armi onorevoli è sottile. Comprende o esclude le frecce? Le trappole? I veleni? In molti romanzi e racconti successivi compaiono queste armi, come anche quelle a base laran (Sharra) o donas (Alton) che possono uccidere. Per non parlare della caccia! Come si cattura un uccello senza un falcone? E un cane da caccia è un'arma? Una balestra? E, parlando di guarigione laran a distanza, se si può curare si può anche distruggere!
Bard di Asturien, altra personalità cardine, conquisterà gran parte dei regni indipendenti da Hastur, venendo a creare ad un certo punto una situazione di stallo tra Asturien, Hastur, Valeron, Serrais e Aldaran, i maggiori Regni sopravvissuti, e con le Torri indipendenti di Neskaya, Hali, Tramontana e (forse) Arilinn che hanno sottoscritto il Patto. Sarà una tragedia, la distruzione della Torre di Hali, a far capitolare il sistema delle guerre. Poiché tutti i Sapienti sono imparentati tra loro e tutti possiedono un parente o un caro amico ad Hali, la più grossa e importante tra le Torri. Le menti dei Sapienti, collegate attraverso le reti, partecipano del dolore delle morti dei congiunti. Molti rinunciano all'uso del potere per fini bellici. Anche il Generale Asturien (che ha conquistato Serrais) e la Signora di Valeron si uniscono agli Hastur nel Patto, lasciando solo Aldaran e i signori delle montagne. Non sappiamo che cosa accade a questo punto, sappiamo solo che l'esercito dei grandi regni uniti ferma quello degli Aldaran sul fiume Kadarin, che il Patto diventa operativo e che viene sottoscritto da tutti i Cento Regni, che cominciano a riunirsi nei Sei Domini e viene istituito anche il Patto detto la Tregua dei Comyn, che si impegnano a non attaccarsi l'un l'altro. Aldaran apparentemente rifiuta il Patto e viene escluso da Thendara con le famiglie sue vassalle. Eppure, ci chiediamo, nei primi tempi doveva essere presente a Thendara, poiché nella Camera di Cristallo c'erano posti riservati al suo Dominio. Dunque quando c'è la vera rottura tra Aldaran e i Comyn?
Riassumendo: le Ere del Caos sono dedicate alla conquista del potere territoriale, politico ed economico, in una infinita serie di guerre e di costruzione di Torri con funzioni preminentemente belliche o strategiche. Ad un certo punto nascono Varzil, Carolus e Bard, figure carismatiche che portano il mondo a cambiare. Il punto di svolta è ne "Il Sapiente di Darkover", che vede anche un massiccio intervento della Dea Avarra nella faccenda... cosa che stuzzica noi umili studiosi, ma questa è un'altra storia e dovrà attendere altra sede!
Con l'istituzione del Patto, tutto quello che viene creato nelle Ere del Caos (supposto che vi sia qualcosa ancora in piedi) viene a crollare e le Torri belliche muoiono e vengono abbandonate. Le guerre cedono il passo, i problemi tra le grandi casate si regolano in Consiglio e le faide tra Comyn sono proibite de facto e de iure. Al massimo ci sono le scorribande dei briganti dei monti o dei predoni delle Città Aride, che vengono combattute con l'astuzia e le Armi, non più con la pece stregata. In tutto ciò, come sempre, s'immergono i terrestri dell'Impero. Non è molto che le grandi guerre sono terminate, siamo ancora in un periodo di transizione, così l'equilibrio fornito dal Patto non trova basi per prosperare a lungo... ma ora c'è un nemico comune: gli alieni.



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Finalmente, le dodici Torri? Geografia del potere, secondo la nostra mappa

Sappiamo che subito dopo la stipulazione del Patto, le Torri vengono progressivamente abbandonate. Le principali rimangono però attive, forse con un solo Cerchio completo per almeno un secolo, per poi cominciare a chiudere anche loro, trascurate dai laranz'uin che preferiscono dedicarsi al clan, invece che alla comunità dei Sette Domini Comyn.
Le Torri conosciute sono:

Neskaya

Si trova al centro della città omonima, è la prima e la più antica delle Torri Comyn. Nata come un esperimento acquisterà una importanza capitale in seguito alle lotte Elhalyn/Hastur contro Ridenow, passerà più volte di mano e sarà più volte coinvolta nelle guerre delle Ere del Caos, subirà due gravi incendi e verrà sempre ricostruita. Il grande archivio dei Sapienti, dove sono conservati gli elenchi del programma di selezione genetica e dove si studiano le infinite vie del potere laran, subirà una completa distruzione poco prima dell'analoga distruzione ad Hali, portando come conseguenza diretta l'abbandono del programma di incroci genetici e l'adozione del Patto... il tutto in attesa dell'uscita italiana della "Clingfire trilogy" che potrebbe modificare ogni cosa.

Hali

Sulle rive del lago Hali, origine del mito di Hastur e Cassilda e non fatto d'acqua, ma di gas respirabile. Per tradizione la Torre di Hali serviva il Signore di Elhalyn, quando ancora Hastur ed Elhalyn non si erano separati in rami distinti della famiglia originaria. E' stata la Torre principale per la costruzione di armi a base laran, il punto focale del programma di selezione ed incroci genetici a cui i Comyn si sottoposero per accrescere il potere e la supremazia degli Hastur. La sua posizione strategica ne faceva il riferimento per tutte le altre Torri, il centro della vasta ragnatela di collegamenti mentali. I suoi Sapienti, divisi in tre Cerchi completi (trentasei individui in totale, più eventuali studenti e rimpiazzi) controllavano tutto e dettavano legge sulle questioni del laran, forti delle tradizioni e degli studi effettuati. Diverrà il tragico simbolo della distruzione che può portare la follia degli uomini, sarà pressoché rasa al suolo e mai più ricostruita. La sola rhu fead - che con il Patto sarà convertita in una sorta di museo delle Armi Proibite - resterà in piedi, insieme al Velo della Torre e agli schermi della rete di matrice. Un Cerchio si riunirà ancora, poco lontano, ma solo per pochi anni.

Arilinn

Deve essere una delle Torri più recenti, al centro delle terre abitate dagli uomini. La nostra mappa ce la mostra equidistante dalla costa del mare di Dalereuth e dagli Hellers, raggiungibile da Thendara come da Serrais in breve tempo. Con la temporanea distruzione di Neskaya e Hali, questa Torre acquista importanza e orgoglio, tanto da rivaleggiare con le sorelle maggiori e conquistare presto la preminenza. Crediamo sia tutto merito di una donna, una Custode, Marelie Hastur, che sacrificò se stessa per il bene della città, mostrando i suoi poteri e i suoi limiti in una delle ultime guerre.

Dalereuth

Sulla costa del mare, potente e dipendente dal dominio Aillard. Nelle numerose guerre delle Ere del Caos, il suo principale compito era la produzione massiccia di pece stregata.

Tramontana

Solitaria in mezzo ai monti Hellers, non lontana da Castel Aldaran ma a suo modo inaccessibile, è il rifugio dei Sapienti che vogliono studiare il laran ed il proprio potere senza partecipare attivamente alle guerre. Produce da sempre le polveri e le sostanze per combattere gli incendi.

Corandolis

Nessuno di coloro a cui abbiamo chiesto ha la minima idea di dove si trovi... eppure, per sopravvivere così a lungo tra le Torri principali, non deve essere lontana dalle vie commerciali. Ma MZB la nomina forse due volte, non precisando ubicazione e fedeltà. Probabilmente si trova in mezzo alle Pianure Alte.

Aldaran

La Torre del castello del Dominio Rinnegato è attiva per lo meno fino a una generazione dopo "Riscoperta" e forse anche più tardi, almeno fino ai tempi di Desiria Storn e Valdir Alton ("Il Signore di Storn"). Kermiac di Aldaran doveva essere anche a conoscenza del segreto per restare vivo a lungo, poiché partecipa a diversi romanzi... in un arco di almeno 170 o 200 anni...

Thendara

Sappiamo che probabilmente la città aveva due Torri ("Eredi di Hammerfell"), probabilmente entrambe annesse a Castel Comyn, una tenuta dalla Custode Ashara (detta anche Madre Ashara, contemporanea di Varzil) e dalla sua sottocustode e l'altra gestita da leroni spesso emmasca... non sappiamo se la seconda Torre sia attiva o meno dopo la "Riscoperta".

Torre Proibita

La Torre Proibita era all'interno del palazzo di Mariposa, sulle rive del lago, appartenente a Damon Ridenow e al suo Cerchio, come citato nel romanzo "La Torre Proibita", ma non fu mai riconosciuta a pieno, pur vincendo l'ordalia contro la potente Arilinn, fu poi distrutta a seguito dei disordini dell'epoca di Cleindori Aillard. Il Palazzo fu ricostruito, la Torre fu seppellita meglio e più in profondità.

Altre Torri

Pur non tenendo conto di quest'ultima Torre, non istituzionale, ci siamo imbattuti in una difficoltà... Ai tempi di Jeff Kerwin ("L'esiliato di Darkover") si parla chiaramente dell'esistenza di Dodici Torri del passato, per lo più abbandonate, di cui solo Arilinn si trova ad avere una Custode, mentre altre tre funzionano con un Cerchio di tecnici e basta. Ora, contando quelle funzionanti all'epoca di Leonie e supponendo l'esistenza della seconda Torre di Thendara, conosciamo l'esistenza di solo nove torri: e le altre tre? Probabilmente una è sui monti Venza, se non direttamente all'interno di Castel Hastur, potrebbe essercene una nella città di Valeron, poiché così era nei Cento Regni... l'ultima non abbiamo nessuna idea di dove cercarla! Sappiamo solo dove non è: non è ad Ardais, ad Armida o a Carthon. Candidate sono Temora e Serrais, o in una città che MZB si è guardata bene dal nominare.

Se vi stampate una mappa di Darkover e colorate i puntini delle principali città e castelli di rosso (escludendo Nevarsin, Shainsa e Carthon), aggiungete approssimativamente Tramontana e Castel Aldaran, così come Syrtis e Castel Ardais dalla mappa dei romanzi più vecchi (quella che mostra il lago Dembe, per capirci), avrete una mappa delle Torri come le abbiamo pensate noi. Approssimativa, certo, e a cui vanno aggiunte anche Corandolis (che c'è ma non si sa dove) e quelle ipotizzate dei Monti Venza (che non c'è ma dovrebbe) e di Elvas (che candidiamo allegramente!)
Provate ora a fare un esercizio: unite i puntini con una penna rossa (come il giochino infantile) prima al centro uno (Hali), poi con la penna verde al secondo centro due (Neskaya) e infine Blu al centro tre (Arilinn)... vi accorgerete che, con Hali o Neskaya la strada da Tramontana o da Aldaran non è breve ma nemmeno così lunga da percorrere, escludendo i passi e i monti impervi (i carri volanti non possono volare sugli Hellers, gli alianti non possono farlo sulle pianure, secondo MZB). Più volte nei romanzi si calcola una distanza di dieci giorni di cavallo da Aldaran a Thendara-Hali, cinque soli da Aldaran a Armida e viceversa. Con il trasferimento dell'autorità da Hali ad Arilinn, le Torri dei monti si trovano molto lontane, troppo... la ragnatela stessa è contratta verso Dalereuth, eppure la distanza media del tratto Armida-Arilinn sembra più breve che da Armida a Thendara. Ciò ci fa supporre che non è la lontananza geografica a rendere difficoltoso un viaggio per Aldaran, bensì quella politica... ne "La signora delle Tempeste" e ne "La Donna del Falco", le famiglie dei monti sono coinvolte nelle guerre delle pianure, loro malgrado, infatti neppure Nevarsin sfugge a divenire punto di raccolta d'armati. Ma tra i romanzi citati e "Il Sapiente di Darkover" cambia l'equilibrio delle Torri e del potere. Intanto Serrais diviene a tutti gli effetti dei Ridenow e Valeron-Dalereuth è degli Aillard che passano dal dominio maschile a quello femminile. Storn e Hammerfell lottano con o contro Scathfell e Aldaran, rompendo le alleanze precedenti. Infine Asturien diviene un grosso territorio sotto un unico Re imparentato ma non vassallo di Hastur, che invece si parcellizza tra i suoi rami Hastur, Elhalyn e contro Aillard e Valeron. Il Patto porterà le terre delle Pianure Alte e Basse alleate con Hastur e forse Ardais, mentre Aldaran si troverà solo sui monti. I suoi legami di parentela, soprattutto con Hastur di Hali, diverranno più sfilacciati. E sarà proprio il non sottoscrivere il Patto che farà al differenza. Strano che la precognizione Aldaran non li abbia messi sull'avviso... vi pare? O forse vedevano già, più chiaramente di altri, l'arrivo di nuovi pericoli?



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E' il laran che fa le Torri o viceversa?

Abbiamo provato con la storia e la geografia, concedeteci di provare con il potere.
La prima Torre è Neskaya, la seconda Hali. Poi le Torri si spargono come zucchero a velo su una torta... un po' dovunque.
Perché? Le città hanno bisogno di operatori laran, perché servono sorveglianza costante contro banditi e incendi, servono metalli e la maggior parte della popolazione sta ancora lottando per procurarsi cibo e riparo. Sempre più bambini mostrano di possedere il laran, stimolati da Venti Fantasma e spinti dai genitori desiderosi di incrementare il potere del proprio clan, come di prevalere sui vicini.
La scienza delle matrici è agli inizi. I chieri non suggeriscono nulla ai loro fratellini... gli altri non-umani si tengono in disparte dagli uomini (salvo fare razzie e attacchi sconsiderati). E' tutto sulle spalle di pochi sapienti che vanno a tentativi e a istinto. Forse, proprio essi, nel corso del tempo hanno formulato le stesse domande a cui abbiamo cercato di rispondere noi...

1. Che cosa sono le pietre matrici?

Sono esseri viventi simbiotici o solo macchine amplificatrici o addirittura porte per altri piani di esistenza? Ditelo anche a noi se lo scoprite.
Noi possiamo sbatterci tranquillamente la testa contro per mille anni senza cavarne una risposta chiara.
A favore della prima tesi ci sarebbe il fatto che le matrici muoiono con il loro possessore, inspiegabilmente. E con esso vengono anche seppellite. Sappiamo che in alcuni casi una leronis può sintonizzarsi su una matrice e custodirla (custode) lontano dal proprietario senza per questo distruggerla... ma facendola addormentare.
A carico della seconda ipotesi c'è tutta la nuova serie di conoscenze che considerano scienza a-causale quello che prima era considerato magia e stregoneria.
Per la terza c'è solo Sharra e il numero di matrici sintetiche che acquistano inspiegabilmente personalità separate e autocoscienza.
Noi restiamo in disparte, non partecipando alla discussione.

2. Perché le Torri e non le cantine?

Perché no? Nulla impedisce di riunirsi in una cantina, in effetti, tranne il fatto che la torre domina una grande porzione di terreno scoperto, divenendo anche torre di sorveglianza. Peraltro le stanze interne della torre sono senza finestre, di solito, ricoperte di tele isolanti.
Il potere sta nel sapere una cosa, non nel vedere... i ciechi sono ottimi laranz'uin e leroni, tra l'altro. Quindi l'evoluzione da fortezza a Torre è stata incidentale, ma incrociata con l'esigenza di faticare di meno (scavare nella roccia una cantina invece che costruire torri di pietra e legno è molto più faticoso, supponiamo), di dominare il territorio (Torri annesse a castelli) e di separarsi dal brusio mentale dei ciechi mentali. Le prime Torri erano fatte di legno, poi via via ampliate e fatte in pietra, infine realizzate con i cerchi di laran.

3. Perché di notte?

Ricordiamo che le Torri lavorano soprattutto di notte e che basta a volte un semplice pensiero per destabilizzare una delicata operazione con il laran. E' necessario un buon isolamento dal brusio mentale, come già detto.
I primi laranzu devono averlo appreso abbastanza rapidamente. Per altro le guerre si combattono di giorno e solo d'estate e i Sapienti potevano contribuire grandemente alle campagne militari solo durante gli assedi... altrimenti o avevano più potere e concentrazione assoluta, oppure gli incantesimi non potevano che essere semplici (terrore, illusioni). L'invenzione della pece stregata apre un'altra dimensione. La sua magia è creata prima, nel silenzio di una Torre. Poi si utilizza lanciata come tutti i proiettili. Comincia dal contatto e distrugge tutto il resto. In questo senso e per tutte le armi di potere simili, la magia è solo caricare l'oggetto di potere e si fa nelle Torri.

4. Perché il Velo in certe Torri?

Doveva essere una protezione per il brusio mentale, servire ad isolare gli operatori e fornire concentrazione al gruppo. Poi divenne con il tempo una protezione più tangibile, una sorta di matrice-trappola. I ciechi mentali non la possono attraversare (Arilinn), o un muro di forza per difendere tesori sepolti (Rhu Fead) dal tempo. Probabilmente anche le armi come la Spada di Hastur non possono essere toccate da altri (scariche laran) con un sistema molto simile. Non crediamo che gli operatori delle Torri sappiano come eliminare i Veli, né come ricaricarli. Probabilmente i loro incantesimi (parliamo di magie e incantesimi poiché è più immediato... sappiamo che ci capite!) sono eternamente preservati dal tempo o, più semplicemente, il costante utilizzo di energia laran all'interno della Torre li ricarica automaticamente.

5. Perché l'addestramento? E perché così giovani?

MZB ci ricorda di frequente che i poteri PSI legati al laran si sviluppano in contemporanea con i primi istinti sessuali. I canali che trasportano i flussi di energia sono gli stessi che vengono attivati dal desiderio sessuale. Nei telepati più dotati, questo può portare ad un sovraccarico dell'intero organismo, definito nei secoli Malessere della Soglia. Quando questo avviene, le cure di un laranzu sono necessarie, sia per ridurre il sovraccarico e liberare i canali, sia per insegnare al giovane come gestire la doppia funzione legata ad una parte del proprio corpo che userà spesso e di frequente (sia che si limiti a fare sesso, che per lavorare all'interno di una Torre... sappiamo che una cosa esclude l'altra).
L'educazione vuole che non si leggano i pensieri degli altri senza permesso. Ma il telepate non addestrato non è in grado di controllare i propri pensieri (che trasmette attorno a sé come un radiofaro), né di impedire alla propria mente di percepire quelli degli altri. Difatti, la mente, in grado di leggere i pensieri e di trasmetterli, senza addestramento si comporta naturalmente come una spugna... è compito degli adulti già addestrati insegnare ai giovani come creare barriere che preservino la loro mente dal contatto involontario con i pensieri del prossimo.
Secondariamente, al giovane telepate verrà insegnato come gestire il proprio donas (nel caso questo si presentasse fin da subito) e gli verrà insegnato un mestiere da svolgere all'interno della Torre.
Come per tradizione, che probabilmente ha preso piede quando l'importanza delle Torri è iniziata a venir meno dopo l'istituzione del Patto, per i figli di comyn dotati di laran è obbligatorio un anno di servizio presso una Torre, anno che solitamente coincide con il risveglio del laran... in modo da prendere due piccioni con una fava... o, forse tre! Un'altra tradizione dei comyn molto radicata è l'adozione. I genitori naturali non possono prendersi cura dei loro figli telepati, poiché le tensioni sessuali (tra generazioni diverse ci sono molti tabù sessuali) e il laran sono difficili da affrontare quando si tiene enormemente ad una persona (i teenager darkovani devono essere terribilmente precoci, ribelli e incoscienti... grazie a Dio) tutto questo porta anche le Torri a fare da insegnanti di vita: laran, galateo dei telepati, Patto di Varzil, educazione sessuale, etichetta... tutto in mano alle Custodi alle quali tocca stare a guardare gli adolescenti pieni di appetiti incontrollabili (un laranzu medio mangia tre volte più dell'uomo normale, e la sua fame in altri campi è doppia! Figuriamoci un adolescente!), rimanendo in disparte per il bene proprio e della Torre.

6. Perché in cerchio?

Fin dai primi racconti, il lavoro dei telepati ci viene mostrato come un lavoro eseguito da un cerchio di menti. Termine non solo figurato, per descrivere il lavoro in gruppo, ma anche letterale. Essi si riuniscono in cerchio, all'interno di una stanza isolata e protetta, seduti su comode poltrone, e lavorano sulle matrici o con i fasci di energon (l'energia generata dal laran), mentre un operatore esterno al cerchio (il Monitore) controlla costantemente le loro condizioni fisiche. Ma perché in cerchio?
Questa domanda è complessa, ma forse possiamo fare una serie di parallelismi con le tradizioni magiche terrestri, numerose ma simili.
In effetti la magia si basa su due modelli principali: strega (intendiamo con questa parola l'operatore) solitaria e congrega (gruppo di operatori):
    a) La strega solitaria usa il suo potere personale (magico o psichico) o un qualche tipo di amplificatore naturale (bacchetta, tarocchi, pietre, rune), usa la sua speciale conoscenza (incantesimi o ESP), estrae il potere da se stessa e dal mondo che la circonda e compie miracoli. MZB ci fornisce i mezzi (matrici e laran), le conoscenze (scienza delle matrici) e compie miracoli.
    b) Una congrega di streghe, di quasi tutte le tradizioni magiche o religiose, lavorerà in cerchio o in gruppo, questo perché la magia comunitaria si effettua tra eguali sotto la direzione di un Arcimago o di un Alto Sacerdote, da che mondo è mondo. Pensiamo ai riti wiccani e new age (molto in voga negli anni settanta o anche ora). Il cerchio è sinonimo di forza e potere, non ha inizio né fine, poiché non ha angoli, tutti sono equidistanti dal suo centro, tutti operano uguali al suo interno. Il cerchio rappresenta il microcosmo (uno) e il macrocosmo (infinito), che porta appunto la magia esteriore come specchio della disciplina interiore, secondo le leggi di contagio e somiglianza. Solitamente l'Alto Sacerdote è solo il primo tra eguali, colui che dirige l'opera e il responsabile della buona riuscita della stessa. La teurgia dei maghi ebraici della Cabala, i riti dei druidi celtici, i sabba delle streghe, i riti dei Templari, per quel che ne sappiamo, erano tutti svolti in cerchio, come in cerchio le danze sacre di egizi, greci, indiani d'America e d'India.
MZB, ci da un Cerchio di Sapienti, una Custode (decisamente Alta Sacerdotessa) e un assistente (monitore)... forse è questa ultima figura che è insolita, ma a ben rifletterci, la magia di Darkover, basata sull'ESP è una sorta di seduta spiritica aperta, con molti medium che rischiano il collasso. Perché non incorporare subito un medico?
    c) Un'altra forma di utilizzo del potere è quello usato dagli adoratori di Sharra, che è inusuale ma plausibile, e si rifà tranquillamente ai culti religiosi delle sette terrestri (Egizi, Caldei, Assiri, Cristiani) hanno tutti tradizioni di grandi funzioni pubbliche, dove i fedeli evocano il potere grezzo, poi manipolato di volta in volta da Faraoni, Sacerdoti, Maghi, Preti... in questi casi il potere di tante persone, viene focalizzato sull'atto rituale, direttamente. Non sono necessari operatori specifici, solo fedeli. Come dice MZB: la fede plasma il mondo... quanto è vero!
Se un centinaio di adoratori del fuoco evocano Sharra, la Dea appare attraverso la matrice che è la porta del suo mondo/dimensione e dona loro il fuoco. Come Moloch, Osiride, ecc...

7. Perché un custode?

Abbiamo visto che i telepati lavorano tradizionalmente in cerchio. Ma, nonostante tutto, serve qualcuno che faccia da fulcro per i vari poteri utilizzati. Una sorta di direttore d'orchestra che possa raccogliere i vari flussi di energia (energon) e incanalarli verso quell'operatore che, grazie alle sue abilità personali, possa meglio utilizzarli.
Nell'antichità i Custodi (Keeper in inglese, tradotto in Italia sia come Custodi - il termine da noi preferito - che Guardiani) erano solo maschi. In una cultura prettamente maschilista la cosa non stupisce. Erano tempi di guerra, le Torri erano luoghi dove erano necessarie non solo potenza e resistenza, ma anche un certo controllo del lato politico e dinastico.
Non vi erano proibizioni di sorta, il sesso non era tenuto fuori dalle camere dei Custodi, anche se era richiesta una certa dose di buon senso. Ben consapevoli di non poter utilizzare il laran dopo aver fatto sesso, visto che l'utilizzo di uno esclude l'altro, nei periodi critici i Custodi si astenevano sicuramente dall'offrire prestazioni eccezionali ai loro amanti.
Col finire delle guerre e con l'aumento dei lavori di routine, lunghi e pesanti, la figura del Custode maschio è stata via via sostituita da quella delle Custodi donna. Sempre dal punto di vista culturale, una donna al comando della Torre non avrebbe preoccupato i maschi a capo del Dominio, perché non avrebbe cercato di accumulare potere per poter impossessarsi del territorio circostante. Mentre, dal punto di vista del lavoro con il laran, le donne fornivano tempi e resistenza al lavoro molto più lunghi di quelli che avevano mai potuto offrire i loro colleghi maschi.
A lungo andare, la figura dei Custodi maschi si è persa nell'uso (e forse persino nella memoria) preferendo la comodità della soluzione offerta da una Custode femmina, più versatile e controllata... nelle menti di tutti, ora il pensiero che un uomo possa guidare una Torre suona quasi come un'eresia. Così come suona folle il solo pensiero che una Custode possa fare sesso. Il problema di base, dimenticato poi nel tempo così come i Custodi maschi, è che mentre un uomo che utilizza il laran poi ha come solo effetto collaterale un breve periodo di impotenza (o l'impossibilità di usare il laran, se invece avesse preferito fare sesso prima del lavoro), una donna che usasse il laran e poi decidesse di fare sesso (o viceversa) correrebbe il rischio di morire per autocombustione, causata dal sovraccarico dei centri del laran. Infatti le donne non hanno il salvavita dell'impotenza, fornito invece all'organismo maschile. L'organismo femminile si limita ad accumulare energia, sia essa laran o sessuale, fino al completo sovraccarico, con effetti pirotecnici sul finale.
La castità, richiesta al principio alle Custodi, in modo da permettere un sano e consapevole uso del laran e un lavoro nei cerchi senza interruzioni, si è andata via via modificando, fino a diventare una richiesta di verginità rituale, alla quale tutte le Custodi sono votate fino al termine del loro servizio per la comunità.
Solo verso la fine delle ere darkovane, dopo il secondo arrivo dei terrestri, ci fu un tentativo di dimostrare come la verginità fosse inutile e come una Custode potesse essere potente e attiva anche se dedita - di tanto in tanto - ad attività sessuali. Ma, purtroppo, questo tentativo di scardinare i principi ormai saldamente radicati nella cultura darkovana ha provocato lo sterminio di tutti i fautori di questa nuova teoria.

8. Perché l'uso di "reti di matrici"?

La comunicazione è fondamentale, ovunque. Su Darkover ci sono mille sistemi: segnali con specchi eliografi, piccioni viaggiatori, campane segnalatrici contro incendi e razziatori, capanne-locande della posta, cataste di legna da incendiare come segnale... ma il più veloce e immediato è il contatto tra le menti dei sapienti attraverso il mondo mentale o supramondo, dove chi ascolta può apprendere molti segreti e dove non si può mentire volontariamente, neanche a se stessi!

9. Cos'è il sopramondo

Buona domanda! La risposta è semplice per chi ne ha già un'idea... complicata per chi invece è a digiuno di Darkover. C'entrano filosofia e magia, scienza e religione... tutte pressate insieme in un calderone. Saltiamo a piè pari il problema di sinergia e vi diciamo quello che ricordiamo... sommate voi...

Proviamo: fin dall'antichità, i filosofi greci, tra gli altri, attribuivano al mondo diversi cieli, luoghi in cui forze potenti ed invisibili agiscono. In particolare ogni filosofia aveva molti punti di contatto con le altre, ed era giunta a conclusioni sorprendentemente simili. Il primo concetto è che il mondo è fatto a strati come una cipolla: il mondo materiale, come noi lo conosciamo e percepiamo, con l'erba e il cielo (quello delle nuvole e del clima e del sole e delle stelle), fa da base a tutti gli altri. Sopra a questo c'è una versione energetica del mondo, quello che si può definire il mondo vivente, dove le aure dei viventi, con le loro emozioni vorticanti o placide, si vedono nei colori più disparati, dal giallo all'arancio al rosso (non è fantascienza, badate, esistono attrezzature meccaniche che riproducono l'effetto a volontà). Sopra a questo mondo d'energia c'è il mondo dei sogni (dove andiamo quando la mente è libera dalle convenzioni) e poco oltre il mondo dei morti dove le anime disincarnate e i Poteri (Dei, Angeli, Demoni, vedete voi...) si muovono ed agiscono... e che è il posto dove coloro che si dicono medium (colui che si trova in mezzo) si trovano quando stanno tra i mondi e scorgono le anime defunte. In questo stesso luogo altri riescono a vedere il futuro o il passato.
Questi luoghi sono, in tutto e per tutto, dei mondi all'interno del mondo lo compenetrano, lo tengono più unito. Solo che questi mondi non li vediamo o, almeno, la maggior parte degli umani mortali non li vede. Alcuni (che ci credono e che dicono di percepirli) li definiscono come mondi sottili, sopra, aldiquà o aldilà di una linea invisibile, separati dalla realtà oggettiva ma altrettanto importanti.
Possiamo tranquillamente considerare questi mondi come i diversi strati di una torta. Abbiamo quello che è il mondo di tutti i giorni, definito dalle tre dimensioni spaziali e dalla percezione del trascorrere del tempo (sapete che la percezione del tempo è soggettiva? Vi è mai capitato? Inoltre la scienza sostiene che il trascorrere del tempo è solo nella nostra testa... che in effetti siamo noi che diamo una sequenzialità agli eventi poiché il nostro limitato cervello non è in grado di concretizzare l'esperienza della vita in un momento solo... ma questo lasciamolo da parte... per il momento...).
Le religioni (quasi tutte) sostengono che i morti vanno altrove (Paradiso, Nirvana, Sheol, Tartaro... fate voi) e che quindi il vivente non può interagire con loro. In questo caso, riducendo il tutto a una questione di fede, non ci resterebbe altro che accettare a scatola chiusa l'esistenza di questi mondi altri, separati dal mondo normale.
Ma la magia (spesso pericolosamente vicina alla religione) ci dice che si può viaggiare tra i vari mondi (Medium), vedere il futuro, interpretare i sogni, ecc... proprio perché tutti questi mondi si compenetrano e, se esiste un doppio energetico o psichico di ogni cosa, c'è anche quello di noi stessi (il corpo Astrale) e se siamo abbastanza sensibili (o addestrati) possiamo scivolare nel mondo sottile e dare una bella occhiata al tutto.

MZB, come molti scrittori dei giorni nostri, teneva molto a questa idea fondamentale, ne parla in molti romanzi e racconti... in modi diversi. La troviamo in "Gente nel Vento" (racconto nella raccolta "Le più belle Storie di MZB"), ne "Le Nebbie di Avalon" o "L'Alba di Avalon", ne "La Torcia". Racconti dove i personaggi dotati di ESP, Vista o altro ancora, percepiscono appunto un'altra realtà, eventi del futuro, esperienze spirituali, episodi di vite precedenti, Dei incarnati o Elfi, ecc...
Poteva risparmiarsi proprio nel Ciclo dei romanzi Darkovani? Non lo crediamo noi, e neppure voi. Anzi, l'ESP di Darkover è scienza che diventa magia, poi religione-filosofia, per poi tornare di nuovo scienza... fa il giro completo e torna all'origine.
Ma ora scusateci... divaghiamo un po'...

10. Come funziona la preveggenza ? Il teletrasporto?

Queste domande sorgono dalla precedente: permetteteci di spiegare.
Il Supramondo contiene gli eventi del mondo (passato, presente e futuro) lo sappiamo grazie alla legge della persistenza degli eventi (sulla Terra si può parlare della teoria della biblioteca akashica) eppure sembra essere un dono solo umano visto che i Chieri, a quanto pare, non lo posseggono. Comunque, sta di fatto che nel Supramondo esiste TUTTO il tempo intero, presente, passato e futuro tutto nello stesso istante. Né più né meno. Ed esistono anche tutti i luoghi, compressi ma accessibili. Per teletrasportare qualcosa di semplice non occorre altro che spostarlo nel supramondo, convertendolo in energia, per poi riportarlo nel mondo fisico (riconvertendolo in materia) in un secondo tempo, a distanza. Una sorta di autostrada preferenziale, che va nella direzione desiderata. Gli Alton e gli Hastur possono farlo a volontà con le cose inanimate o piccoli esseri. Il teletrasporto di persone è già più difficile ma, con gli schermi tecnologici, molti sapiente sono stati in grado di eseguirlo tranquillamente.
La contrazione dello spazio è facile da spiegare, ma per il tempo la cosa è sempre più difficile, anche se il concetto resta simile. Il tempo è tutto lì, ai nostri piedi. La Linea temporale presente e le numerose linee probabili, sia nel passato che nel futuro... quale scrittore di fantascienza non si è mai baloccato con un viaggio temporale nel suo universo preferito.
Su Darkover MZB non fa eccezione e segue due discorsi separati, ma altrettanto validi. Allart Elhalyn ne "La Signora delle Tempeste" aveva la visione del Ventaglio di possibilità così come molti mostri di potere del suo tempo (Dorilys, Donal, Damon-Rafael). Questo portava a dover avere grandi problemi quotidiani, come si vede, però forniva il dono di sapere gli eventi... Allart alla fine del romanzo era in grado di vedere il futuro dispiegarsi, di scegliere tra i futuri quello più favorevole ai suoi scopi e di governare il futuro e quindi il mondo. MZB spiega che il suo potere gli consentiva di vedere tutti i futuri in un solo istante... crediamo che sia il motivo della pazzia Elhalyn e anche dell'abbandono del donas dei Rockraven, che funzionava nello stesso modo.
Ora ci sorge la domanda (quasi di carattere etico): il futuro è scritto... o no? Per MZB, no. Ognuno se lo costruisce da se, tanto che anche Allart era fallibile e neppure la sua pace pilotata è durata molto. Non puoi imporre la pace agli altri. Non lo fanno neppure gli Dei...
La versione Aldaran/Alton della precognizione invece si basa solo su un futuro ben definito e probabilmente inevitabile. La mente del veggente si sposta in avanti o indietro nel tempo, osserva un breve attimo, uno scorcio di ciò che accadrà, una vera e propria premonizione fatta e finita, esattamente come saltare le pagine di un libro e vedere come finisce il capitolo. Non si può cambiare nulla, solo assistere. Probabilmente, MZB si è resa fin troppo presto conto che i personaggi come Allart Elhalyn di "La Signora delle Tempeste" erano troppo potenti per rendere interessanti le loro vicende, inoltre doveva fornire loro un sacco di problemi correlati al loro dono. Invece, un Aldaran come Hermes, che vede solo pezzetti e mai chiari, è molto più gestibile, come personaggio, poiché può essere ingannato dal suo stesso potere.
Ma ci fermiamo qui. Forse torneremo sull'argomento in altra sede... non vorremmo tediarvi...











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© Daniel L. De Franchi & Simona Degli Esposti
Aggiornato il: 20/03/2006