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Geografia darkovana




Carthon, Dominio Ridenow (già Serrais)

da LE FORESTE DI DARKOVER edizioni TEADUE 472/1996
• pag 36 - "... era adagiata ai piedi delle colline alla base degli Hellers, antica, massiccia e color marrone bruciato per la polvere di cinquemila anni."
• pag. 42 - "... riuscivo a vedere il panorama di colline verde cupo che si stendeva dietro Carthon e individuare la strada di pietra, una specie di nastro bianco, che avremmo seguito per la prima parte del viaggio."
• pag. 47 - "L'antica strada di pietra, sbrecciata e segnata qua e là dalle piene e dal limo dei secoli, era stata progettata per essere percorsa solo dai piedi degli uomini e dalle zampe degli animali. Oltrepassammo minuscoli villaggi e fattorie isolate e qualcuna delle Torri solitarie dove i tecnici delle matrici lavorano in solitudine con l'antica scienza di Darkover, torri di pietra grezza che a volte di notte brillavano come fari azzurri nell'oscurità.



Castel Comyn (Thendara)

da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 23 - "[---] osservai il grattacielo del quartier generale e gli alti edifici della Città Commerciale per vedere se notassi qualche cambiamento. Dietro le costruzioni dei terrestri s'innalzava il profilo seghettato delle montagne e, alta al di sopra della pianura, si scorgeva la grande macchia chiara del Castello dei Comyn, con accanto il bianco cilindro della Torre."
Castel Comyn
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 78 - "Durante le sessioni del Consiglio, quelle stanze erano tradizionalmente assegnate agli Alton, ormai da generazioni,; probabilmente erano ben controllate mediante trappole telepatiche e attenuatori. I Comyn non si erano mai fidati degli Alton adulti."
• pag. 99 - "Ero finito su un balcone che sporgeva da una delle pareti del Castello. Sotto di me, il terreno si stendeva come una carta geografica dipinta con i marroni cupi, i rossi e gli ocra del pomeriggio. Di fianco a me s'innalzano le pareti iridescenti del Castello, che, alla luce del sole, assumevano un colore di fuoco, un colore di sangue."
• pag. 200 - "Erano stati gli Alton, secoli addietro, a costruire il Castello dei Comyn, e la conoscenza dei segreti del castello era passata di padre in figlio."
Sala del Consiglio
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 47 - "Marjus, che non era stato accettato nel Consiglio, si era separato da me all'esterno della sala ed era andato a prendere il suo posto in platea, tra gli spettatori e i figli cadetti che componevano al cosiddetta "Camera Bassa". Io mi ero recato nel nostro palco, con l'intenzione di sedermi in uno dei posti riservati alla mia famiglia."
• pag. 48 - "Era una grande sala dal soffitto a cupola, piena di luce e di ombre nette. In platea c'erano la piccola nobiltà e i cadetti [---] nei palchi, uno per famiglia, disposti in semicerchio, c'erano i Comyn del Consiglio. Al centro, su un banco posto su un'alta predella, vidi il vecchio Dantan Hastur, Reggente dei Comyn [---]"
• pag. 89 - "Al culmine del potere dei Comyn, due o tre secoli fa, la Sala dei Cristalli doveva essere parsa piccola, per tutti coloro che potevano vantare diritto ereditario. Dalle pareti trasparenti si diffondeva una serena luce azzurra, in cui, di tanto in tanto, guizzava un lampo verde, rosso, giallo. Durante il giorno sembrava di trovarsi al centro dell'arcobaleno; di sera pareva un luogo fuori del mondo, una nave di cristallo che veleggiava sui venti dello spazio."
La Torre
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 80 - "C'era il regolare sistema di monitoraggio, in cui lampeggiavano tante minuscole stelle: una per ogni matrice autorizzata, di tutti i livelli, in quella regione. C'era un attenuatore modulato secondo fasi particolari, che filtrava le frequenze telepatiche senza interferire con i normali pensieri. E c'era un enorme pannello che luccicava come cristallo fluido, e di cui non avrei saputo dire lo scopo; forse era uno di quei leggendari trasmettitori psicocinetici, capaci di trasferire uh corpo umano da una città all'altra. Stranamente prosaici, c'erano poi un nomale cacciavite e alcuni pezzi di seta isolante, posati su un tavolo."
• pag. 99 - "E sopra di me, sul monte, s'innalzava la Torre, che si teneva arrogantemente in disparte dal castello e della città.



Dominio Alton

da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 90 - "Le mie terre, fertili vallate verdi a qualche giorno di viaggio da Thendara, avevano bisogno di me."
Castel Alton
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 80 - "Un tempo, anch'io avevo un piccolo laboratorio di matrici nella vecchia ala del castello, ma non certo su quella scala di grandezza."



Hellers

da LE FORESTE DI DARKOVER edizioni TEADUE 472/1996
• pag. 35 - "[---] attraversando le montagne che erano state ribattezzate Hellers dai primi terrestri che avevano cercato di sorvolarle a una quota più bassa o a una velocità inferiore a quella di un'astronave."
Alto Kimbi
da LE FORESTE DI DARKOVER edizioni TEADUE 472/1996
• pag. 67 - "Ci sono sessanta metri di parete rocciosa liscia e a strapiombo [---]. E poi c'è quella parete dove cadono le valanghe, quella chiamat la Strada dell'Inferno."
Passo Dammerung
da LE FORESTE DI DARKOVER edizioni TEADUE 472/1996
• pag. 68 - "Non ci avvicineremo alle punte più alte; il passo raggiunge un'altitudine di meno di seimila metri, anche se ci sono alcune cenge e passaggi pericolosi."



Kadarin

da LE FORESTE DI DARKOVER edizioni TEADUE 472/1996
• pag. 51 - "[---] Il Kadarin è alimentato dalle maree dell'oceano e per guadarlo dovremo aspettare la bassa marea."
• pag. 49 - "Avevamo piantato il campo nella curva di un grande fiume poco profondo, il Kadarin, considerato per tradizione il punto di non ritorno da darkovani e terrestri. Al di là del fiume si stendevano fitte foreste e, ancora oltre, le pendici degli Hellers, che si innalzavano e si innalzavano, ricoperte di foreste impenetrabili in ogni gola e in ogni valle, e in mezzo a quelle foreste viveva il Piccolo Popolo."



Lago di Hali

da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 204 - "Era un vapore, leggermente esilarante, e probabilmente conteneva qualche complessa molecola organica, ma non avrei saputo dire il nome delle sostanze chimiche che la componevano, perché nessun terrestre l'aveva mai analizzata. In genere, anzi, nessuna persona umana, tranne i Comynm metteva piede sulle rive del lago."



Il Muro intorno al Mondo

da LE FORESTE DI DARKOVER edizioni TEADUE 472/1996
• pag. 67 - "La vera catena montuosa si innalzava davanti a noi, ricoperta di fitte foreste sui pendii più bassi e costellata di rocce e granito nella parti alte, come il paesaggio di una luna deserta e priva di aria. E, sopra le rocce, le cime delle montagne ricoperte di neve bianca e accecante. Da uno dei picchi scendeva un ghiacciaio, una sorta di cascata congelata, come se si fosse fermata all'improvviso. Ad alta voce pronunciai il nome usato dal Piccolo Popolo per quelle montagne e lo tradussi per gli altri: "il Muro Attorno al Mondo"."



Rhu Fead

da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 125 - "La Caverna Sacra di Hali, è protetta da schermi matrice che impediscono di entrare a chiunque, tranne ai Comyn con sul braccio il sigillo del Consiglio. Per un estraneo è fisicamente impossibile entrare senza che la sua mente si riduca a un foglio bianco."
• pag. 126 - "C'era una seconda linea di difesa, che operava in senso inverso alla prima. Nessun Comyn poteva oltrepassarla. Un estraneo - una volta entrato - avrebbe potuto prendere senza difficoltà gli oggetti del Rhu Fead, ma i Comyn non potevano avvicinarsi agli schermi matrice che li circondavano."
• pag. 204 - "[---] la Caverna Sacra, posta accanto alla superficie leggermente fosforescente del lago di Hali. In quella caverna venivano incoronati gli antichi sovrani Hastur, davanti all'altare in cui ardeva eternamente il fuoco degli dèi, e la caverna era un tempo affidata alla custodia del Guardiano della Torre di Hali. Ma, dopo la distruzione della Torre, i Comyn, in segno di lutto per quella perdita, avevano riunuciato alla cerimonia e avevano lasciato Hali, Di conseguenza, la Caverna era protetta soltanto dai suoi schermi metnali."
• pag. 204 - "Davanti all'ingresso della caverna c'erano due colonne bianche, e tra di esse si scorgeva una luminosità che brillava di tutti i colori dell'arcobaleno, come uno strato di olio sull'acqua."
• pag. 206 - "Il breve corridioio ci portò in una piccola stanza di marmo bianco, con una tenda di colore rosso carminio al posto della porta. In fondo, in una nicchia nella parete, era stato ricavato una specie di altare di cristallo iridescente, posto su tre o quattro scalini, e sull'altre c'era un cofanetto di cristallo azzurro."



Strada Proibita

da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 203 - "Poco più avanti c'era la Strada Proibita vera e propria. Il canyon naturale che si allunga per mille miglia nelle Pianure, dagli Hellers a Dalereuth e che è sufficientemente largo per permettere il passaggio di sei cavalli affiancati. Le pareti del canyon sono alte solo dieci braccia, ma chi lo percorre è completamente invisibile a chiunque si trovi nelle Pianure, e la Strada Proibita attraversa il continente come se un dio o un gigante, nei passati millenni, avesse graffiato la terra con un'enorme unghia che tagliava pianure e colline."



Thendara

da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 18 - "Vidi le basse torri di Thendara, illuminate dalla rossa luce dell'alba. Tutta la città era una vasta macchia chiara in mezzo al verde del territorio coperto di pascoli e foreste."
• pag. 245 - "Con una partenza mozzafiato, ci immettemmo sulla stradina che portava a Thendara e che non era fatta per quelle invenzioni terrestri [---]."
Città commerciale
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 41 - "La Città Commerciale era ancor più cresciuta, durante la mia assenza; era più vasta di quanto non ricordassi, più sporca e più affollata. Mi sembrava giusto pensare a essa come alla "Città Commerciale" anziché con il suo nome darkovano, Thendara."
Spazioporto
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 18 - "[---] vidi il riflesso della luce sui laghetti, che splendevano come specchi; poi passò davanti ai miei occhi il grattacielo che ospitava il quartier generale terrestre, e le violente luci dell'aeroporto mi colpirono gli occhi."
• pag. 23 - "[---] osservai il grattacielo del quartier generale e gli alti edifici della Città Commerciale per vedere se notassi qualche cambiamento. Dietro le costruzioni dei terrestri s'innalzava il profilo seghettato delle montagne e, alta al di sopra della pianura, si scorgeva la grande macchia chiara del Castello dei Comyn, con accanto il bianco cilindro della Torre."
• pag. 25 - "Attualmente lo spazioporto era spostato in una zona disabitata di darkover e le piste di Thendara erano riservate agli aerei navetta. Comunque, gli aerei e il nuovo spazioporto godevano dello stesso stato di extraterritorialità ed erano a tutti gli effetti suolo imperiale."
Strada Probita
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 205 - "Percorremmo in silenzio le strade di Thendara e ci trovammo presto in aperta comagna. [---] Da molti secoli nessuno veniva ad abitare in quella zona, perché nella regione attorno ala Strada Proibita c'erano ancora molte aree intensamente "calde"."
Vecchio Spazioporto
da LA SPADA DI ALDONES edizioni TEADUE 205/1994
• pag. 203 - "Superata l'antica zona abitata, passammo accanto al vecchio spazioporto,dei terrestri, che da molti anni era chiuso, benché le sue strutture fossero sostanzialemente intatte. In origine, per non dare ai terrestri aree coltivabili o utili foreste, i Comyn avevano assegnato loo quella zona disabitata, la più vasta di quelle non pericolose, ma chiusa tra aree radioattive."











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Aggiornato il: 09/10/2006