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Titolo: Tempo di decidere
Autore: Sadako
Serie: Darkover di Marion Zimmer Bradley e il gioco "The Elvas Project" ad esso ispirato
Pairing: Brydar x Duane
Spoiler: Conclusione dell'omonimo "Tempo di decidere" di Duane McKee
Rating: NC-17 - Yaoi
Parti: 1
Status: concluso
Disclaimer: tutti i diritti su Darkover sono di Marion Zimmer Bradley e di chi la rappresenta. I personaggi di Elvas appartengono agli autori delle storie che li coinvolgono
Archivio: HSC

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: Tempo di decidere :

< Sadako >



Mentre scendeva i gradini, nell'oscurità rischiarata solo dai globi luminosi da poco montati nelle nicchie che fino a poco tempo prima contenevano le fiaccole di resina, Duane si rese conto che non era ancora giunto alla decisione definitiva.
Tutto sarebbe stato rimesso in gioco nel momento in cui avrebbe fronteggiato Brydar.
La porta che conduceva all'unica polla del secondo livello era aperta. La cosa non lo sorprese, così come non restò colpito della confusione che regnava nello spogliatoio che faceva da anticamera alla piscina.
Con un sospiro, oltre agli abiti del comyn cercò di riordinare anche le proprie idee. Si spogliò lentamente, avvolgendosi in uno dei teli da bagno e, silenziosamente, entrò nella seconda stanza.
Brydar, comodamente sistematosi nel lato più basso della piscina, sembrò del tutto indifferente al suo arrivo. Duane fece il giro della polla, lasciando il telo accanto a quello preso da Brydar e si immerse nella bassa acqua calda vicino alla cascata.
Restarono in silenzio, solo il rumore prodotto dalla cascata rallegrava l'ambiente.
Duane cercò di contattare la mente di Brydar ma, come sempre, solo la parte più superficiale dei suoi pensieri era raggiungibile. Come con tutti gli altri telepati, tra loro poteva esistere solo una conversazione amichevole, nulla di più profondo.
Il McKee sembrò decidersi e, senza dire nulla, si sedette sulle gambe di Brydar, fronteggiandone lo sguardo sorpreso senza lasciare che il comyn potesse leggere in lui quello che voleva fare.
"Se devo rinunciare al buon nome della mia famiglia per stare con te, allora voglio qualcosa in cambio," disse Duane, chinandosi e posando le proprie labbra su quelle del comyn. "Non lasciarmi fuori..."
Brydar lo afferrò per le spalle, allontanandolo. La mente di Duane scivolò sulla sua, come fosse cosparsa di olio.
Il McKee chinò la testa, alzandosi ed uscendo in silenzio dall'acqua. Si riavvolse nel telo e si diresse all'uscita, senza voltarsi.
«Non abbiamo altro da dire,» disse, chiudendosi la porta alle spalle.
Brydar restò immobile per un tempo che gli parve lunghissimo. Era stato facile convincersi che, se Duane avesse deciso di troncare tutto, a lui non sarebbe importato. Era sempre stato così, non aveva mai offerto a nessuno dei suoi amanti nulla di più coinvolgente, era sempre stato freddo e distaccato davanti alle loro emozioni ma, questa volta, sentiva che nessuna scusa avrebbe funzionato.
Quando si era trovato con il corpo di Duane tra le braccia, mentre sentiva che le sue forze si facevano sempre più deboli, si era ripromesso che non sarebbe stato ferito in quel modo un'altra volta. Ma era stato inutile.
Adesso poteva percepire con chiarezza la lama penetrare nel suo cuore, per colpire dove era già stato ferito prima.
"Non puoi restare vicino a qualcuno senza provare nulla," solo pochi giorni prima la Vedova gli aveva tenuto una breve lezione sul suo passato e gli aveva regalato qualche perla della sua saggezza. "Anche se non ami le persone con cui dividi la tua vita, non puoi evitare di affezionarti a loro e di soffrire, quando se ne andranno."
Brydar aveva sbuffato ma, non lo avrebbe mai ammesso ed entrambi lo sapevano, sentiva che era vero.
Uscì dalla vasca, dirigendosi verso l'anticamera senza coprirsi. Non era certo su quello che avrebbe fatto una volta fuori, probabilmente era troppo tardi per raggiungere Duane ma doveva cercare di fare qualcosa.
Non dovette andare lontano. Avvolto nel telo da bagno, le ginocchia strette contro il petto ed immobile, il McKee sembrava quasi essersi addormentato.
«Duane,» Brydar si sedette alle sue spalle, sfiorando con delicatezza una spalla, senza ottenere nessuna reazione. "Duane," si avvicinò di più, solo per essere violentemente allontanato.
Brydar si raddrizzò, alzandosi. Cogliendolo di sorpresa, sollevò Duane, costringendolo a sedersi sulle sue ginocchia.
«Lasciami,» il McKee cercò di divincolarsi, ma la stretta di Brydar era troppo decisa per essere rotta.
«Durante la mia vita non mi sono mai aperto con nessuno,» disse Brydar, bloccandogli le mani. «Le sole persone che ho amato, alle quali ho rivelato i miei sentimenti, mi hanno abbandonato... tre sono morte e una... beh, per lei valgo meno di un mucchio di sterco, e ti assicuro che è ancora peggio.»
Duane smise di divincolarsi, lasciandosi andare all'abbraccio. «Se stai per dirmi...»
«Solo che non sarò in grado di darti quello che vuoi,» Brydar accarezzò delicatamente il volto del giovane. «Non ne sono capace.»
Duane sorrise, avvicinandosi a lui. Istintivamente Brydar si ritrasse, ma questa volta la cosa non lo fermò.
"Noi McKee non ci arrendiamo facilmente."
Posò le sue labbra su quelle del comyn, lasciando che la sua mente accarezzasse quella dell'Elhalyn, senza pretendere nulla, solo tracciando lievi solchi sulla superficie dura delle sue barriere. Il tempo avrebbe confermato le sue parole e, giunti a quel punto, nessuno dei due aveva più paura di lasciarlo trascorrere.
"Questo non è esatto, coileán," con fermezza Brydar allontanò Duane, cercando di non dare l'impressione di rifiutare ancora il contatto.
«Cosa vuoi dire?» il tono del McKee assunse comunque una sfumatura di preoccupazione.
Brydar lo rimise a sedere sulla panca, alzandosi. «Per oggi ci rimangono solo un altro paio d'ore da trascorrere qui... prima che la Vedova venga a tirarci fuori di forza.»
Duane non riuscì a trattenere un sospiro. «Un buon bagno caldo... dopotutto è per quello che sono venuto fin qui...»
Il sorriso enigmatico di Brydar, che lo aveva preceduto dentro la piscina, sedendosi sempre dal lato più basso, gli fece scorrere un brivido lungo la schiena. Duane entrò a sua volta, sedendosi accanto a lui. Il comyn si avvicinò, inginocchiandosi sul gradino più basso e bloccandolo contro il bordo della vasca.
«Cosa ti ha detto mia sorella?» chiese, chinandosi a sfiorare la spalla ferita di Duane, lasciando che la punta della lingua accarezzasse appena la sottile linea che restava a memoria del taglio inferto dalla spada di Edric.
«Che se mi sento male devo uscire subito dall'acqua...»
Brydar si interruppe un istante, fissando con attenzione il volto arrossato di Duane. «Allora credo sia meglio che mi fermi,» disse, avvicinando il proprio viso al suo. «Mi sembri ancora troppo provato.»
Duane spalancò gli occhi, trovandosi a fissare quelli di Brydar, le labbra distese in un sorriso malizioso, avendo ottenuto la reazione che si aspettava.
«Hai lavorato nel Cerchio fino a ieri,» sospirò Duane. «Non puoi essere in grado di fare nulla.»
Una mano di Brydar scese lungo il suo torace, graffiando piano la pelle bagnata e calda, fino a raggiungere l'inguine dove i primi segni dell'eccitazione cominciavano a mostrarsi con tutta la loro prepotenza.
«Io, forse... ma tu mi sembri perfettamente ristabilito.»
Salendo di un gradino, Brydar fece sdraiare Duane sul fondo della vasca, lambito da appena un paio di centimetri di acqua, e riprese a carezzare e baciare la pelle accaldata. Percorreva con delicatezza ogni centimetro del corpo di Duane, contendendo la sua pelle con le piccole onde create dal movimento dei loro corpi.
Non trovando nulla a cui aggrapparsi, le mani di Duane si strinsero alle spalle del comyn, affondando le unghie nella pelle. Quando il dolore divenne eccessivo, Brydar gli afferrò i polsi, bloccandoli oltre la testa e sdraiandosi sopra di lui.
Gli occhi di Duane restarono chiusi, le labbra socchiuse lasciavano intravedere la lingua che, di tanto in tanto, faceva capolino per umettarle.
Restò a fissarlo per un tempo che sembrò interminabile poi, lasciandogli libere le mani, chi chinò su di lui, lasciando che le sue labbra sfiorassero quelle turgide e invitanti di Duane.
Il McKee aprì gli occhi al contatto inaspettato, stringendo tra le mani i capelli bagnati di Brydar, trattenendo il suo volto vicino al proprio, temendo che ci ripensasse, che si allontanasse nuovamente.
Brydar si sollevò in ginocchio, costringendo Duane a sedersi a sua volta, le mani artigliate al suo corpo, le labbra che appena si sfioravano. Poi il giovane divenne più esigente, si allontanò leggermente dal comyn, come per riprendere fiato e valutare la situazione.
Brydar lo aveva fatto sedere sulle sue gambe, le sue mani gli accarezzavano dolcemente la schiena, graffiandolo piano quando lo sentiva inarcarsi contro di lui e lasciando che il suo membro eretto sfregasse contro il suo bacino.
La bocca di Duane cercò nuovamente quella di Brydar ma, questa volta, la sua lingua cominciò a percorrere le labbra del comyn, senza forzarle, lasciando che si abituasse al contatto sempre più intimo, sempre più esigente.
Mentre sperimentava tutte queste sensazioni, del tutto nuove per lui, Brydar lasciò che le sue mani scendessero fino ai fianchi di Duane, spingendo il suo bacino contro il proprio, stringendo con forza il morbido muscolo delle natiche ed insinuandosi con delicatezza nel solco che le separa.
La mente di Duane accarezzava quella del comyn, stuzzicandola come la punta della sua lingua faceva con le sue labbra. Mentre Brydar lasciava che i suoi pensieri, le sensazioni che lo travolgevano piano piano, arrivassero al suo compagno, lasciando che si mescolassero alle sue, tornando poi verso di lui modificate e impregnate dalle emozioni di Duane.
Con lentezza esasperante, la lingua di Duane si insinuò tra le labbra di Brydar, sfiorando delicatamente quella del comyn che, completamente inesperto, lasciava a lui ogni iniziativa.
Mentre il bacio si faceva via via più profondo, togliendo a Brydar ogni via di fuga, Duane si spingeva sempre più contro il bacino del comyn, accompagnando le spinte della sua lingua ai movimenti del suo corpo.
Allontanando leggermente il corpo, Brydar insinuò una mano tra di loro e cominciò ad accarezzare prima l'interno delle cosce, avvicinandosi sempre di più al pene eretto di Duane che, in risposta alle sue carezze, aveva interrotto il bacio e posato la fronte sulla spalla di Brydar, mugolando ogni volta che la mano si fermava o stringeva con più vigore il membro turgido.
La mano libera del comyn tornò a scivolare lungo il solco tra le natiche, insinuandosi più in profondità e penetrandolo con delicatezza.
Duane si inarcò, le mani avvinghiate al corpo dell'Elhalyn, trattenendo a stento un grido di piacere quando un secondo dito trovò la strada all'interno del suo corpo e non oppose resistenza quando Brydar lo fece sdraiare nuovamente, scivolando lungo il suo corpo, fermandosi a baciare e stuzzicare i capezzoli mentre le sue mani continuavano a tormentarlo.
La bocca di Brydar scese fino a raggiungere il bacino e, continuando a stimolarlo all'interno, la sua lingua percorse il membro in erezione per tutta la sua lunghezza, costringendo Duane a mordersi le labbra per non emettere alcun suono.
L'eccitazione dovuta al contatto più profondo che avevano sperimentato per la prima volta, unita alla lunga astinenza di quella settimana, portarono Duane al limite ancora prima che Brydar decidesse di prenderlo completamente. Quando le labbra del comyn si posarono attorno al suo membro, Duane si inarcò e raggiunse il culmine, vendendo dentro la sua bocca.
Il McKee si lasciò andare contro il duro margine della vasca, i gomiti poggiati sul bordo e la testa reclinata all'indietro.
Brydar, inginocchiato ai suoi piedi, lo fissava con soddisfazione, scordandosi persino di rammaricarsi della propria assoluta mancanza di reazioni allo spettacolo che Duane offriva ridotto in quello stato, a causa dei lunghi giorni trascorsi lavorando attivamente nella Torre.
Quando il respiro del giovane si fece più calmo si sedette accanto a lui, continuando ad osservarlo mentre lo accarezzava delicatamente.
Duane afferrò la sua mano, tirandolo verso di sé. Le loro labbra si unirono nuovamente, Brydar non oppose nessuna resistenza quando la lingua del compagno si insinuò all'interno della sua bocca, assaporando il proprio stesso sapore e coinvolgendolo in un bacio lungo e impetuoso.
"Grazie," il pensiero di Duane si insinuò nella mente del comyn mentre l'intensità del bacio cominciava a calare.
Brydar sorrise in risposta, lasciando che il giovane si appoggiasse a lui, incuneandosi tra le sue braccia e abbandonandosi completamente contro il suo corpo.
«È ancora presto per ringraziarmi,» disse dopo un po', accarezzando piano i capelli del McKee, lasciando che creassero morbidi anelli tra le sue dita. «Non sai ancora cosa dovrai affrontare... quello che potresti trovare dentro di me non è piacevole.»
«Non mi importa,» rispose Duane, stringendosi ancora di più a lui.
«Testardo di un McKee,» borbottò Brydar, continuando ad accarezzarlo.
Duane sollevò per un istante il volto, fissandolo negli occhi senza rispondere, per poi accoccolarsi nuovamente tra le sue braccia, assaporando quella nuova intimità che avevano raggiunto, centellinandola come un prezioso liquore, pur nel timore di vederlo svanire prima di averlo gustato fino in fondo.














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