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Titolo: Poco prima dell'alba
Autore: Shadar
Serie: Darkover di Marion Zimmer Bradley e il gioco "The Elvas Project" ad esso ispirato
Pairing: Tamra x Kasentlaya
Spoiler: Un evento inaspettato durante i mesi di isolamento di Kasentlaya nella Gilda di Elvas
Rating: NC-17 - Yuri
Parti: 1
Status: concluso
Disclaimer: tutti i diritti su Darkover sono di Marion Zimmer Bradley e di chi la rappresenta. I personaggi di Elvas appartengono agli autori delle storie che li coinvolgono
Archivio: HSC

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: Poco prima dell'alba :

< Shadar >



"If thou must love me, let it be for nought
except for love's sake only. Do not say
«I love her for her smile, her look, her way
of speaking gently, for a trick of thought
that falls in well with mine, and certes brought,
a sense of pleasant ease on such a day»
For these things in themselves, Beloved, may
Be changed, or change for thee, and love so wrought
may be unwrought so. Neither love me for
thine own dear pity's wiping my cheeks dry.
A creature might forget to weep, who bore
Thy comfort long, and lose thy love thereby.
But love me for love's sake, that evermore
Thou mayst love on through love's eternity."
Elizabeth Barrett Browning "Sonnets from the Portuguese"

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La donna si chinò di nuovo su di lei e Kas schiuse le labbra permettendole di insinuare la lingua nella sua bocca. Si era aspettata che il volto della sua amante assomigliasse a quello di Rys, come era successo tante altre volte, ed invece i lineamenti parevano quelli di Tamra. La donna le allargò le cosce con un ginocchio e lasciò che la sua gamba premesse contro il suo inguine, strappandole un gemito. Ma lei voleva di più, molto di più...

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Kasentlaya si svegliò per ritrovarsi a fissare il soffitto della sua stanza alla Gilda. Tutto era calmo attorno a lei: l'unico suono era il respiro regolare di Tamra che dormiva nel letto addossato al muro, all'altro capo della stanza. Le braci rimaste nel camino irradiavano un bagliore rossastro, poco più che un accenno di luce che permetteva di distinguere sì e no i contorni delle cose. Kas lanciò un'occhiata in direzione della finestra.
"Perfetto! Mancano ancora chissà quante ore all'alba..."
Immagini del sogno interrotto invasero la sua mente. Kas sentì il desiderio crescere dentro di sé e si sentì avvampare. Sapeva che, anche se avesse cercato di recuperare un po' di autocontrollo, il calore tra le sue gambe non sarebbe sparito. E non sarebbe nemmeno riuscita a riaddormentarsi.
Sospirò rassegnata, si alzò facendo il minimo rumore possibile e si avvicinò al letto di Tamra. Si morsicò le labbra cercando di non emettere nessun suono: ad ogni passo il tessuto ruvido delle brache sfregava contro il suo sesso eccitato.
Voleva assicurarsi che Tamra dormisse profondamente. Sarebbe stato davvero di cattivo gusto se la sua compagna di stanza l'avesse sorpresa a masturbarsi nel cuore della notte. Il solo pensiero la faceva star male.
La Rinunciataria dormiva rannicchiata su se stessa e si teneva abbracciata al cuscino. Doveva essersi mossa perché la coperta era scivolata in parte sul pavimento, scoprendola fino alla vita. Kas raccolse il copriletto e lo rimise a posto. Anche se l'inverno stava finendo, non era il caso che Tamra si prendesse un accidente. La donna si mosse improvvisamente, rigirandosi ed avvolgendosi più strettamente nelle coltri. Kasentlaya rimase immobile dove si trovava, trattenendo il fiato. Se Tamra si fosse svegliata e l'avesse vista ai piedi del suo letto le avrebbe fatto di sicuro qualche domanda e il bagno non era una scusa valida visto che si trovava da tutt'altra parte.
"Potrei sempre fingere di essere sonnambula!" si disse ironicamente la giovane.
Fortuna volle che non dovesse mettere in atto alcuno stratagemma. Dopo essersi rigirata un paio di volte, Tamra riprese a dormire beatamente. Kas ritornò verso il suo letto, trattenendo a stento un sospiro di sollievo. Era strano, ma l'assurdità della situazione l'aveva eccitata ancora di più.
Rabbrividì, rendendosi improvvisamente conto di quanto facesse freddo e si infilò in fretta sotto le coperte. Percepiva nei muscoli la tensione accumulatasi in quei primi mesi di addestramento. Non si era più... toccata da quando aveva rotto con Rys. All'inizio era stata troppo depressa e presa dalla sua nuova ed inaspettata condizione per pensare al sesso poi, dopo che era entrata nella Gilda, le era parso di non averne bisogno, almeno per un po'. L'urgenza che il suo corpo le trasmetteva le diceva che si era sbagliata, e di grosso.
Chiuse gli occhi e questa volta, quando i frammenti del sogno l'assalirono, non si oppose. Slacciò i bottoni che tenevano chiusa la sua blusa, lasciando scivolare una mano sotto la stoffa. Rabbrividì di nuovo. Non si era resa conto che le sue mani fossero così gelide. Cominciò a toccarsi lievemente il seno, già turgido. Voleva fare le cose con calma per prolungare al massimo il piacere, ma anche perché aveva paura di perdere totalmente il controllo. Mettersi a urlare non era il miglior modo di passare inosservati. Ma quando premette sul seno con il palmo della mano non riuscì a trattenere un gemito.


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Tamra si svegliò di soprassalto. Cos'era stato quel rumore? La stanza era ora immersa nel silenzio, ma lei era sicura di avere sentito qualcosa. Il suono si ripeté e la Rinunciataria si rese conto che proveniva dal letto di Kas. Fece per alzarsi, preoccupata. Era già capitato che la ragazza si lamentasse di notte. Anche se la ferita all'occhio si era rimarginata a volte Kas veniva colta da dolori intensi ed improvvisi, soprattutto dopo una giornata faticosa. E quella mattina la lezione di Marisela era stata particolarmente impegnativa. Era già a metà strada, quando capì che i gemiti di Kas non erano dovuti alla sofferenza. Ritornò a letto e si girò verso il muro, dando le spalle alla sua compagna di stanza. Poteva comprendere che avesse bisogno di quel tipo di sfogo: l'addestramento fisico e mentale a cui venivano sottoposte le novizie non era certo una passeggiata e la giovane era entrata alla Gilda dopo aver passato un periodo d'inferno.
Tamra cercò senza successo d'ignorare quello che stava accadendo così vicino a lei e di riprendere il sonno interrotto.
Ma come poteva rimettersi a dormire? Avrebbe mentito a se stessa se avesse negato che in quel momento avrebbe voluto giacere accanto a Kas. In più di un'occasione aveva tentato di dirle quello che provava per lei, ma non ci era mai riuscita.
Poteva interpretare l'assurda situazione in cui si trovava come un opportunità? Si chiese come Kas avrebbe reagito se fosse andata da lei. Quello che terrorizzava Tamra era l'idea di un rifiuto. Se Kas l'avesse respinta probabilmente non avrebbe più avuto un'altra possibilità. Però non poteva nemmeno aspettare in eterno. In fondo, decise, era meglio ricevere un rifiuto che maledirsi tutta la vita per non averci neanche provato.
Scostò le coperte e si avvicinò al letto di Kas. Rimase a guardarla per qualche istante. Poi si chinò su di lei per baciarla.


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Kasentlaya provò una certa sorpresa quando sentì la pressione di labbra sconosciute sulle sue. Poi quelle labbra presero a baciarle il viso e la ragazza si abbandonò alla dolcezza di quei lievi tocchi sulla sua pelle.
Il suo ultimo pensiero coerente fu che non aveva mai fatto un sogno così vivido.


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Tamra percepì lo stupore di Kas e per un attimo temette che la ragazza l'avrebbe respinta. Poi la giovane schiuse le labbra. Il bacio si fece più profondo ed appassionato.
La Rinunciataria interruppe il contatto per un istante e scostò teneramente i capelli dal volto della più giovane. Poi si chinò di nuovo su di lei baciandole il viso. Infine le sue labbra si posarono sul segno bianco poco sotto l'occhio destro di Kas, la cicatrice lasciatale dal pugnale avvelenato.
Tamra baciò con delicatezza la pelle, più sensibile in quel punto. Kas gemette e le cinse i fianchi con le braccia, attirandola sopra di sé. Il corpo della giovane premeva contro il suo e Tamra poteva percepirne la tensione mentre la ragazza si inarcava contro di lei, affondando il viso nell'incavo del suo collo.
La Rinunciataria si sciolse con gentilezza dall'abbraccio e fece voltare Kas su un fianco, stendendosi poi dietro di lei. Armeggiò per alcuni istanti con i bottoni che chiudevano la blusa della più giovane, poi le sfilò l'indumento dalle spalle. Kas rabbrividì, avvertendo il gelo improvviso e si rannicchiò ancor di più contro di lei.
Tamra lasciò che le sue mani vagassero sulla pelle serica della compagna, accarezzandole le spalle ed il collo per scendere poi con tormentosa lentezza verso il suo seno.
«Ti amo, coileán...» mormorò in un soffio.
Le mani della Rinunciataria si soffermarono sul seno della ragazza, titillando delicatamente i capezzoli inturgiditi. Le menti delle due donne entrarono in contatto quasi con violenza. Tamra sentì le sue barriere cedere sotto la pressione dell'urgenza che la compagna le trasmetteva, il desiderio della ragazza la invase e la sua individualità venne messa da parte per lasciare il posto a qualcosa di più grande e completo come già era accaduto altre volte.
"Ti prego...Tamra!" il pensiero di Kas emerse dal groviglio delle emozioni di entrambe e Tamra portò le mani più in basso. Sciolse i lacci che chiudevano le brache di Kas quasi con violenza. Insinuò una mano sotto il tessuto e sfiorò il sesso della ragazza.
Kas le prese la mano, guidandola con decisione dentro di sé. L'orgasmo le investì nello stesso istante: Tamra dovette affondare il volto nel cuscino per non urlare.
Poco a poco la tensione che fino a quel momento Tamra aveva sentito nella compagna si dissolse. La Rinunciataria rimase immobile finché non fu certa che Kas si era addormentata poi lasciò che una delle sue mani indugiasse sul suo seno e si portò l'altra alle labbra. Sentì il sapore di Kas nella sua bocca.
"Mia," pensò prima di sprofondare a sua volta nel sonno, "mia anche se solo per una notte..."














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