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Titolo: Fusione
Autore: Genkai
Serie: Dragonball (dal manga/anime di Akira Toriyama)
Pairing: Goten x Trunks, Trunks x Goten
Spoiler: nessuno
Rating: NC-17 - PWP - Yaoi
Parti: 1
Status: Concluso
Archivio: HSC, YSAL

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: Fusione :

< Genkai >



«...Sion!»
Questa volta era fatta, c'erano riusciti, era un unico essere meravigliosamente forte e potente. L'energia nei loro muscoli li inebriava e credevano di essere l'essere più forte dell'universo. Purtroppo questa sensazione durava anche troppo poco, ma era splendida. Improvvisamente erano di nuovo separati. Davanti a lui non c'era il Goten bambino dei tempi di Majin-Bu, ma l'adolescente muscoloso ed allenato che incontrava spesso. Anche lui era adolescente. Per la prima volta si guardò intorno, erano nella stanza dello Spirito del Tempo e, notò con stupore, erano completamente nudi. Goten sembrava non farci neanche caso, ma lui si sentiva tremendamente imbarazzato.
«Ehi Trunks, io ho fame, mangi qualcosa con me?» senza neanche attendere una risposta Goten si girò e si diresse alla dispensa. Era ipnotizzato dai glutei di Goten che si contraevano e si rilassavano nel camminare. Ogni muscolo di quel corpo stupendo era tonico e scattante, una meraviglia da guardare. Era eccitato, come mai lo era stato in vita sua. Goten stava tornando dalla dispensa, cos'avrebbe pensato di lui se avesse visto la sua eccitazione? come minimo che il suo migliore amico era un pervertito. Cercò di girarsi di scatto, ma i muscoli delle sue gambe non sembravano volersi muovere, se ne restò così immobile senza possibilità di nascondere il suo membro duro ed eretto. Goten era ormai davanti a lui e lo guardava in volto con un sorriso.
«Beh che c'è, non hai fame? Io dopo la fusione, ho una fame che mangerei un dinosauro! Trunks? Ci sei? Terra chiama Trunks! Se c'è qualcuno in casa risponda!» Così dicendo Goten lo osservò dalla testa ai piedi. Non poteva non aver notato lo stato in cui versava Trunks. Goten si girò come se non avesse visto nulla di strano, posò il cibo sul tavolo.
«Trunks, sei ingiusto!»
«Ch... che cosa?»
«Sì non è affatto giusto che tu sia eccitato e io no!»
Senza alcun preavviso Trunks si sentì prendere per una mano e tirare verso uno dei letti. Le gambe molli non opponevano alcuna resistenza, giunto davanti al letto Goten si fermò e spinse Trunks sul letto. Lo guardava dall'alto le mani posate sui fianchi.
«Adesso voglio divertirmi un po' anch'io!»
Goten si butto sopra di lui e, senza tanti complimenti, cominciò ad accarezzarlo, a leccargli e mordicchiargli un capezzolo che s'inturgidì, Trunks sentì qualcosa dentro di sé sciogliersi e prese a ricambiare le carezze del compagno. Sentiva la punta del pene sfiorare i duri addominali di Goten e quasi venne. Goten se ne accorse e si staccò.
«No... non ti lascerò venire così in fretta, voglio farti godere più a lungo possibile e voglio godere altrettanto!»
Si girò e cominciò a mordicchiargli le dita dei piedi. Trunks vedeva il sedere e la schiena di Goten che ondeggiavano davanti ai suoi occhi e tra le gambe aperte la virilità del compagno che andava ingrandendosi ed indurendosi.
«Basta!» ansimò, lo afferrò per i fianchi e si tirò a sedere, adesso era Goten ad essere sdraiato. Si chinò e baciò con forza, fu la lingua di Goten ad insinuarsi nella sua bocca facendolo gemere senza ritegno, si staccarono boccheggianti. Erano avvinghiati in un abbraccio che non lasciava spazi alla fantasia. Le mani di Goten che esploravano la sua schiena scesero fino al sedere per stringere i glutei. I loro membri strusciavano l'uno contro l'altro portandoli molto vicini all'orgasmo. A fatica Trunks si staccò dall'abbraccio e si spostò lungo il corpo dell'amico fino a prenderne in bocca la turgida virilità. Invadeva tutta la sua bocca e la lingua che stimolava la punta congestionata faceva gemere Goten. Improvvisamente l'orgasmo di Goten esplose nella sua bocca. Trunks si alzò stupito e vide Goten, con un'espressione contrita, che si alzò e si avvicinava per baciarlo. Sembrava volesse assaggiare il proprio sapore dalla bocca di Trunks. Tra un bacio e l'altro sussurrò.
«Non ce l'ho fatta a resistere. Stavo impazzendo dal piacere. Adesso tocca a te.»
Si mise bocconi.
«Prendimi Trunks!»
«Ma ti farà male!»
«Non preoccuparti.» Goten sculettò, «o non vuoi che sia tuo?»
Vedendo che Trunks era indeciso, ancora seduto, Goten si alzo e si sedette sulle gambe dell'amico.
«Avanti Trunks...» e senza attendere una risposta si premette contro il membro eretto di Trunks, facendosi penetrare. Trunks si sentì avvolgere dal calore e un brivido di piacere lo scosse facendogli inarcare la schiena. Vide che Goten aveva le lacrime agli occhi, ma nonostante questo il più giovane iniziò a sollevarsi ed abbassarsi all'inizio piano poi aumentando sempre la velocità. Trunks gemeva artigliando la schiena del compagno. Sugli addominali premeva la virilità di Goten che si stava prepotentemente risvegliando. Sentire il membro duro di Goten sul ventre fece perdere il controllo a Trunks che con un gemito che era quasi un urlo venne all'interno di Goten e ricadde sulla schiena, ansimando.
«Oh Goten...»
«Shhh...»
Con delicatezza Goten lo girò sulla pancia e si sdraiò sopra di lui, Trunks sentiva il membro di Goten enorme contro i propri glutei.
«Ti voglio Trunks! Posso..?»
Trunks annuì, incapace di proferire parola. Senza volerlo contrasse i muscoli, Goten incominciò a massaggiarli delicatamente per sciogliere la tensione.
«Se sei così contratto ti farà male, e non godrai per nulla, rilassati...»
La punta del pene di Goten si fece strada tra i glutei di Trunks...


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Trunks aprì gli occhi di scatto, completamente sudato, le lenzuola pendevano da un fianco del letto. Trasse un paio di respiri profondi per cercare di calmarsi. Dalla finestra aperta entrava una leggera bava di vento che rinfrescava la sua pelle sudata. D'estate dormiva sempre nudo. Nel piegarsi e raccogliere il lenzuolo per coprirsi un pensiero spiacevole si fece strada nella sua mente. Era eccitato, e parecchio! Ogni particolare del sogno era vivido davanti ai suoi occhi, come se lo stesse vedendo in quel momento.
"La fusione, è dai tempi di Majin-Bu che non la proviamo più. Perché mi è venuta in mente adesso. Essere l'uno parte dell'altro, totalmente aperti senza possibilità segreti, tutto era condiviso, all'epoca l'avevamo preso come un gioco, ma se succedesse adesso? Cosa farei, come potrei fondermi con Goten dopo questo sogno? È stato solo un sogno, non vuol dire nulla. Non significa affatto che sono attratto da Goten, chi non ha sognato una cosa del genere? Tutti fanno sogni così alla mia età. Ne sono sicuro! È solo un sogno. A me piacciono le ragazze non Goten e anche a lui piacciono le ragazze!... Chissà cosa provano le ragazze fare l'amore con lui? Certo che ha dei bei muscoli. Sarà davvero così grande come l'ho sognato?"
Lo schizzo caldo e vischioso sulle sue mani lo riscosse da queste riflessioni. Guardando quasi con orrore le proprie mani che ancora avvolgevano il proprio membro, quasi si fossero mosse di propria volontà, si alzò e corse nel bagno a farsi una doccia fredda.
L'acqua fredda gli scorreva sul corpo in rivoletti che raffreddavano e ristoravano le sue stanche membra.
"ODDIO!!! Mi sono masturbato pensando a Goten! E non mi sono neanche accorto di quello che stavo facendo! Goten è un ragazzo, il mio migliore amico! Ma cosa mi prende."
Alla sua mente si affacciò l'immagine di Goten sotto la doccia con lui. Cercò di scacciare quella visione, ma anche se buona parte della sua mente rifiutava l'idea, il resto del suo cervello ed il suo corpo trovavano l'idea molto attraente e stimolante. Era di nuovo eccitato.
"Non è possibile, sono un pervertito!"
«Trunks! Trunks! Va tutto bene?»
La voce di Bulma lo strappò dalle sue cupe riflessioni. Chiuse l'acqua ed uscendo dalla doccia si avvolse un asciugamano intorno alla vita.
«Sì mamma, avevo caldo e non riuscivo a dormire così ho pensato di farmi una doccia.»
Uscito dal bagno si trovò Bulma davanti.
«Sai quanto sei stato sotto l'acqua? Almeno mezz'ora. Temevo che stessi male.»
«Mamma! Io sono un Sayian, non sto mai male!»
Bulma lo squadrò dai capelli sgocciolanti ai piedi.
«Ahh ho capito! Stavi pensando a qualche ragazza?»
Trunks si sentì arrossire fino alla punta dei capelli e per cercare di nasconderlo si girò ad afferrare un asciugamano e a passarselo sulla testa fingendo di asciugare i capelli.
«Uhm...» la finta smorfia severa di Bulma si aprì in un sorriso. «Ahh Trunks!» sospirò, «tu sei cresciuto ma per me sarai sempre il mio piccolino. Fatti abbracciare.»
Allargando le braccia lo accolse e Trunks vi si rifugiò volentieri.
Si accorse che la vicinanza di un corpo femminile faceva scemare la sua eccitazione.
«Mamma...»
«È normale, Trunks, alla tua età fare certi sogni e svegliarsi così. Non preoccuparti, capita a tutti. Ti svelerò un segreto, succede anche alle ragazze!»
«Veramente?»
«Certo Trunks è normale, stai crescendo e presto sarai un uomo, mio malgrado, ed il tuo corpo in questo modo si prepara a nuove esperienze. Adesso torna a dormire!»
«Grazie mamma.»
«Buona notte, piccolo mio.»
«'Notte.»


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Nella stanza a gravità elevata Trunks si stava allenando per cercare di affogare nella fatica i sogni su Goten. Non si allenava così duramente da molto tempo, avrebbe avuto bisogno di un partner, ma Vegeta era partito con Bulma per un viaggio, In casa c'erano solo lui e Bra, e Bra non sarebbe riuscita a fare neanche un passo in quella stanza.
«Ti serve un partner per gli allenamenti Trunks?»
Con un sussulto di spavento Trunks si girò e si spaventò ancora di più quando si trovò davanti Goten.
«Goten! Che ci fai qui!»
«Ho pensato che potesse essere una buona idea fare un po' di allenamento qui dentro. Quando sono arrivato Bra mi ha detto che avevi avuto al stessa idea così... eccomi qua!»
«Ah bene!» Trunks si sentiva imbarazzato dalla presenza di Goten come se l'amico potesse conoscere il sogno della notte precedente.
«Dai cominciamo!»
Si allenarono duramente per l'intero pomeriggio, all'inizio Trunks si sentiva impacciato, ma con l'andare del tempo la gioia e la foga del combattimento presero il sopravvento sui pensieri.
L'altoparlante si accese con un fruscio.
«Trunks! Goten! È ora di cena! Venite fuori.»
La voce di Bra li riscosse dal combattimento serrato che avevano ingaggiato. Trunks si accorse che erano praticamente abbracciati e si svincolò. La parola magica cena aveva risvegliato i loro stomaci sayian, mai sazi, così in pochi minuti erano fuori dalla stanza ad elevata gravità.
«Dunque ragazzi, io esco a cena con degli amici, voi fate quel che vi pare, c'è un sacco di roba nel freezer che potete mettervi da soli nel microonde e cucinarvi! Ma per carità, prima di tutto fatevi una doccia! Puzzate come due animali!»
«D'accordo Bra. Buon divertimento.»
Una volta uscita la ragazzina i due Sayian si ritrovarono in cucina.
«Allora Trunks cosa facciamo tu fai la doccia intanto che io comincio a preparare la cena o viceversa? Trunks? Ci sei o ci fai?»
"Oddio siamo da soli in casa, cosa faccio? Beh niente di diverso dal solito, una bella doccia e poi la cena, poi..."
«Preparo io la cena. Tu vatti a fare una doccia.»
«Ok, vado nel tuo bagno.»
Rimasto solo Trunks aprì il freezer cercando di concentrarsi sulle buste di cibi surgelati davanti a lui, ma il rumore dell'acqua lo distraeva, non riusciva a fare a meno di pensare a Goten sotto la doccia, l'acqua che scorreva lungo i suoi muscoli tonici e la pelle chiara. Non si rese conto che il rumore dell'acqua era cessato, finché non si trovò davanti Goten vestito solo di un asciugamano.
«Allora cosa si mangia di buono? Ehi ma non hai ancora preparato niente! Uffa finisce sempre che devo fare tutto io! Vai a farti la doccia che in pochi minuti sarà pronto.»
Trunks corse fino alla proprio stanza e nel bagno, poteva sentire l'odore di Goten nell'aria della stanza. Sotto il getto d'acqua si sentì al sicuro. Ma di nuovo la visione di Goten in quella stessa doccia tornò a tormentarlo ed eccitarlo.
"È una tortura, non posso credere che adesso anche sentire il suo odore mi possa eccitare! Non vedo l'ora che quest'orrenda giornata finisca, per lo meno sono talmente stanco che almeno non sognerò! ma chi voglio prende in giro? Ho ancora energie da vendere!"
Il profumo che saliva dalla cucina lo attirò quando era ancora solo vestito di un asciugamano, come Goten.
«Oh finalmente sei sceso, ce ne hai messo di tempo. Che ne dici di bere un po'di vino assieme alla cena? Ho trovato queste due bottiglie.»
«Ve bene.» Trunks voleva a tutti i costi comportarsi come se tutto fosse normale e cercando di dissimulare la tensione che lo attanagliava assentì.
Cenarono seduti sul divano giocando alternativamente all'ultimo videogame acquistato da Trunks.
Le bottiglie furono svuotate rapidamente e più alcool entrava loro in circolo peggiori erano i risultati al videogame, ridevano sguaiatamente l'uno dell'altro, quasi totalmente ubriachi.
«Sai Trunks, ho fatto un sogno questa notte!»
«Cosa?»
«Ti ricordi quando papà e Piccolo ci insegnarono la fusione? Beh ho sognato che ci fondevamo, ma quando ci separavamo di nuovo non eravamo dei bambini, ma come siamo adesso!»
«Davvero? Anch'io ho fatto lo stesso sogno! Figurati che poi nel mio sogno finivamo a letto insieme!» mentre rideva Trunks si rese conto di quello che aveva appena detto e la sbornia gli passò completamente, si aspettava che Goten non reagisse troppo male, magari, essendo ubriaco, si sarebbe fatto una bella risata e la cosa sarebbe finita lì. Contrariamente a tutte le sua speranza Goten divenne improvvisamente serio e lo fisso negli occhi.
«Come mi piacerebbe...»
"È ubriaco! Non lo pensa veramente, se domani se ne ricorderà ancora si vergognerà da morire e non ne riparleremo mai più!"
Trunks si sentiva la bocca arida e si umettò le labbra, gli occhi di Goten brillarono, mentre seguivano i movimenti della lingua di Trunks.
Goten gli si avvicinò con lentezza, di nuovo sobrio anche lui.
«Dico davvero Trunks, mi piacerebbe fare l'amore con te!» il sussurro fu seguito da un rapido morso al lobo che fece rabbrividire Trunks fin nel profondo del suo animo.
Goten cambio leggermente posizione e baciò Trunks. La pressione delle sue labbra aumentò gradualmente, fino a travolgere ogni tentativo di resistenza di Trunks, che afferrò i capelli di Goten e strinse a sé l'amico. La lingua di Goten s'intrufolò tra le sue labbra dischiuse e quando le lingue si sfiorarono entrambi gemettero di piacere.
Gli asciugamani sparirono velocemente entrambi eccitati si guardarono come se si vedessero per la prima volta. Trunks sentiva il membro eretto di Goten premergli contro una gamba e questo lo eccitava sempre di più. Goten lo inchiodò contro lo schienale del divano e lo prese in bocca, era stupito dalle dimensioni, ma si adattava perfettamente alla sua bocca. Cominciò a leccarlo con lentezza, osservando tutte le espressioni di piacere di Trunks. La lingua di Goten che titillava la punta della sua virilità lo portò quasi i paradiso. Gemeva e ripeteva il nome di Goten con voce roca.
«Oh Goten, Goten sto... sto per venire, non resisto.»
Inarcandosi spinse più in fondo alla bocca di Goten e in un'esplosione di piacere venne nella bocca dell'amico.
Goten si leccò le labbra, guardando Trunks che ad occhi chiusi giaceva esausto, sudato e ansimante sul divano. Trunks aprì un occhio e lo guardò.
«Se fai così...» prese fiato raccogliendo le poche energie che gli rimanevano, Allungò una mano e trascinò Goten al suo fianco. Si girò di lato e cominciò ad accarezzarlo lentamente, giocando coi capezzoli piccoli e duri, quando lo vide rabbrividire si chinò a mordicchiarne uno. Goten sussultò emettendo un roco suono inarticolato, le sue mani infilate nei capelli di Trunks accarezzavano la testa e scesero lungo il collo e la schiena, piegò la testa e prese a tormentare un orecchio del compagno, ridacchiò nel sentire la nuova e prepotente erezione di Trunks.
«Adesso voglio godere anch'io...»
Trunks lo guardò in tralice e accarezzò languidamente l'inguine di Goten, gli morse ancora una volta un capezzolo e prese a baciare qualsiasi centimetro di pelle del torace dell'amico, Goten rabbrividiva ad ogni bacio, mentre le mani di Trunks accarezzavano dolcemente il membro eretto del compagno. Goten voleva di più, ma non era sicuro di quanto Trunks volesse dargli o concedergli, non sapeva come farglielo capire o come chiedergli di più, sentiva lunghi brividi di piacere corrergli lungo la schiena, ma quando le labbra di Trunks sfiorarono la sua virilità gli sembrò d'impazzire. Voleva urlare il suo nome, sentiva la gola bloccata, non riusciva ad emettere alcun suono, ma quando la lingua di Trunks lo sfiorò Goten credette di essere giunto alla punta massima di piacere che un uomo potesse provare e quando cominciò a succhiare leggermente dalla gola di Goten eruppe un grido di piacere folle, Trunks lo stava portando in paradiso, era sicuro, non avrebbe resistito ancora molto. Gli artigliò le spalle.
«No Trunks, aspet...» mentre veniva non riuscì ad emettere altro che un sordo mugolio.
Giacque ansante sul divano, mentre Trunks si rialzava.
«Andiamo di sopra. Staremo più comodi!»














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