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Allart Regis-Duvic Hastur y MacAnndra



Età

15 (al momento dell'arrivo a Elvas)

Arrivato a Elvas il

da definire

Sesso e stato civile

Maschio, da circa un anno ha una relazione con Domenic Ridenow-Aillard

Famiglia di origine

Hastur (madre), MacAnndra (padre)

Religione

Déi

Donas

Scorge tutti i futuri possibili (donas Elhalyn); può deviare fulmini e anche tempeste (donas Rockraven) e, se incollerito, è in grado di scatenarle. Ha buone doti psicocinetiche. Al momento dell'arrivo a Elvas, non sa ancora di possedere, in piccola parte, il Dono degli Ardais (Catalizzatore)

Addestramento laran

effettuato nella Torre di Arilinn

Livello Torre raggiunto

Tecnico

Abilità specifiche

Lettura, scrittura, contabilità

Descrizione fisica

Capelli di un rosso acceso, perfettamente in tono con il Sole di Sangue; occhi azzurri o grigi (a seconda del tempo); ha la pelle nivea degli Hastur. Può vantarsi anche di un fisico perfetto, dovuto all'intenso esercizio e degnamente completato dall'alta statura.


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Storia

Se non siete nobili, passate oltre: queste righe non sono per voi. Le ho scritte in casta proprio perché voglio parlare liberamente, e chi lo farebbe, quando gli inferiori possono ascoltare... o leggere? Non è bene che scoprano che anche un nobile, un Comyn e, nientemeno, un Hastur è un essere umano.
Anche se non possiedo affatto le ricchezze o gli onori dei miei avi, anche se non ho visto Thendara prima dei quattordici anni e non mi sono mai neppure avvicinato a Castello Hastur, sono un discendente di Aldones: l'unica ricchezza di cui avrò mai bisogno risiede nel mio sangue e nel mio cervello, è il laran.
Proprio il laran mi ha consentito - o imposto, se volete - di lasciare Navan, il piccolo feudo oltre il Kadarin che mio padre, Dom Damon MacAnndra, ha strappato ai banditi, una ventina d'anni or sono; al laran si deve il mio arrivo ad Arilinn, dove sono stato addestrato personalmente dalla Custode, la vai leronis Marelie Hastur... e non perché siamo lontani parenti, ve l'assicuro. Credo che la mia esistenza ricordi al clan parecchi episodi imbarazzanti.
Alla Torre, finalmente, mi sono trovato in compagnia dei miei pari. Se qualcuno può considerarsi pari a un Hastur, beninteso. Non mi sono fatto molti amici, alla Torre: non apprezzano granché chi è più dotato di loro e non gode di parentele illustri. Io per giunta, diversamente dai più, so leggere e, nei fatti, leggo molto: mio padre, pur essendo un ex-cadetto, voleva fare di me un amministratore capace, oltre che un uomo d'arme. Ma, ad Arilinn, pochi accettano che un Comyn possa farsi valere tanto in biblioteca che in sala d'armi. E, tra questi pochi, c'è il mio bredu, Domenic Ridenow, che non aveva mai messo piede in nessuno dei due luoghi, prima di incontrare me.
Il mio cammino verso Elvas è piuttosto tortuoso, visto che passa da Thendara e include una visita a casa; ma il donas degli Elhalyn mi mostra chiaramente che qui si deciderà il mio destino e che esso è legato, in modo inestricabile, a quello della Torre Verde.


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Racconti scritti (in ordine di realizzazione)


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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008