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Brydar Elhalyn


Brydar Elhalyn

Età

18 (al momento dell'arrivo a Elvas)

Arrivato a Elvas il

febbraio +2

Sesso e stato civile

Maschio, vedovo di Miralys Delleray (dicembre +1). Attualmente ha una relazione con Duane McKee (da marzo +2)

Famiglia di origine

Elhalyn y Ridenow

Religione

Déi

Donas

Psicometria, lieve empatia e precognizione

Addestramento laran

effettuato nella Torre di Tramontana

Livello Torre raggiunto

Meccanico

Abilità specifiche

scherma, equitazione, buon cacciatore

Descrizione fisica

Alto e prestante. Capelli neri, occhi verdi. Carattere chiuso e tranquillo, ma caparbio e ostinato nell'ottenere quello che desidera


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Storia

Sono nato diciotto anni fa, primogenito di mia madre, Jaelle Elhayn, ma decimo figlio di mio padre. Non ho mai avuto la possibilità di entrare in lizza per la casata di mio padre e ancor meno per quella, più importante, di mia madre.
Sono stato allevato come un combattente: tutto quello che noi fratelli volevamo dovevamo ottenerlo lottando per esso. Questa competizione, che ho ritrovato in tutti gli ambienti che ho frequentato, mi ha sempre infastidito, ma mi ha di certo aiutato nell'ottenere sempre quello che decidevo di volere.
Ho il laran, anche se non potente come altri membri della mia numerosa famiglia, ma ho passato solo un anno nella Torre di Tramontana, per imparare come usarlo e sfruttare in maniera appena decente i miei donas. Mio padre non ha mai apprezzato la vita dei laranzu e delle leronis delle Torri, ritenendoli solo dei codardi incapaci di affrontare i veri pericoli della vita, ma non si è mai potuto rifiutare di mandarvi qualcuno dei suoi figli per l'anno canonico di addestramento.
I tre anni nei Cadetti, altra tradizione da rispettare, ma che mio padre apprezzava molto di più, sono seguiti a quello trascorso a Tramontana.
Una volta giunto a Thendara, la famiglia di mia madre convinse mio padre che la scelta migliore era lasciarmi da loro, anche terminato il periodo nella Guardia. Sembravano tutti d'accordo, anche perché avevano già programmato il resto della mia vita, come capita a tutti noi comyn del resto.
Alla fine del primo anno nei Cadetti celebrarono il mio matrimonio di catenas con Miralys Delleray e, con grande soddisfazione di tutti, soprattutto di mio padre, feci immediatamente il mio dovere generando il primo erede.
Non importava a nessuno che Miralys non fosse il mio ideale di compagna, e a nessuno poteva interessare che la cosa fosse dovuta al fatto che era del sesso sbagliato, l'importante era che avessi compiuto il mio dovere verso il clan.
Il mio secondo anno nella Guardia venne funestato dalla morte del mio primogenito, pochi mesi dopo la sua nascita. Nessuno fece commenti a riguardo, purtroppo è un fatto che capita fin troppo di frequente, ma cominciarono a pretendere un nuovo erede.
Tutti tranne Miralys, rimasta traumatizzata dalla morte del piccolo Allart.
Non le ho mai nascosto nulla di me, raccontandole fatti che neppure alle mie sorelle maggiori ho mai rivelato, ricevendone in cambio fiducia e affetto. Prima che mia moglie era diventata mia amica e confidente. Non volevo vederla soffrire come avevo visto capitare a mia madre e alle altre mogli di mio padre o dei miei fratelli maggiori.
Solo dopo un lungo periodo decidemmo di accontentare le nostre famiglie, per avere un po' di respiro e meno intrusi in giro per i nostri appartamenti a Castel Comyn. Ma Miralys non si era perfettamente ripresa e il suo fisico era troppo debole. La gravidanza la rese ancora più fragile e durante il parto né lei né il figlio che portava in grembo sopravvissero.
Accadde durante il mio ultimo anno nella Guardia. Dopo sarei stato libero di restarle accanto, per aiutarla e per crescere mio figlio come mio padre non aveva fatto con noi... invece mi ero comportato esattamente come lui: uccidendo mia moglie per dare figli al clan!
Naturalmente non era colpa mia. Miralys era debole, il fatto che fosse morta di parto non aveva stupito nessuno. Io ero ancora giovane e presto avrei trovato con chi consolarmi...
Tutti questi discorsi mi facevano diventare matto, soprattutto perché li sentivo provenire anche dalle labbra di quello che doveva essere il mio bredu, la persona che avrebbe dovuto consolarmi della perdita di una cara amica.
Il giorno che lasciai la Guardia di Thendara abbandonai anche Castel Comyn e la mia famiglia.
Sento la necessità di schiarirmi le idee. Sono anche disposto a fare quello che il Consiglio vuole da me, ma non a questo prezzo. Non voglio diventare come mio padre e il fatto che sia un amante di uomini, come mi ha gentilmente ricordato il mio nonno materno, non c'entra nulla.
Mentre scappavo da Thendara e, forse, dalle mie responsabilità di comyn, ricordai chi poteva essere la sola persona in grado di aiutarmi. Mi hanno detto che si è sistemata nella valle di Elvas, una sorta di posto fantastico come la città magica costruita in cima al Muro Intorno al Mondo, ma sicuramente più facilmente raggiungibile.
Ci siamo lasciati quattro anni fa in maniera non troppo gentile da parte mia, ma era quello che a quei tempi mi sembrava giusto fare. Non credo che lei la pensi allo stesso modo, ma spero che vorrà almeno ascoltarmi e, se dopo mi manderà in uno degli inferni di Zandru, non potrò darle torto.


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Racconti scritti (in ordine di realizzazione)


bottone LA VIA PIÙ FACILE
bottone INCOMPRENSIONI (in collaborazione con Dana n'ha Angela)
bottone L'ATTENDENTE
bottone LA CALDA NOTTE DEI CADETTI ELHALYN (in collaborazione con Tristam Elhalyn Alton)
bottone LEGAMI (in collaborazione con Tristam Elhalyn Alton)
bottone UNA VISITA DI CORTESIA (in collaborazione con Tristam Elhalyn Alton)







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© SDE Creations
Ultimo aggiornamento: 31/12/2008