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Eris Skeffington


Eris Skeffington

Età

non si sa precisamente, si pensa circa 16 (al momento dell'arrivo a Elvas)

Arrivato a Elvas il

maggio +2

Sesso e stato civile

Maschio, celibe

Famiglia di origine

Non comyn

Religione

Déi

Donas

per ora ignoto

Addestramento laran

mai controllato

Livello Torre raggiunto

nessuno

Abilità specifiche

È un provetto cacciatore (adora l'emozione della caccia), cavalcare a pelo per ore ed ore, è estremamente veloce e di una agilità che sfiora l'acrobazia (suo padre ha sempre detto che ha le ossa cave come un uccello e mobili come un gatto). Non sa né leggere né scrivere ma ha sviluppato un proprio metodo di conto per mantenere la contabilità del padre. Sopperisce a tali carenze con una innata abilità nel disegno. Sa usare bene solo il pugnale. È un sarto provetto.

Descrizione fisica

È un ragazzo snello, dal corpo estremamente flessuoso, leggermente più alto della media dei ragazzi della sua età, porta corti capelli (per una norma igienica e praticità) tagliati non benissimo e leggermente disordinati, i capelli sono bianchi come le nevi di Nevarsin e i suoi occhi colore dell'ambra e dell'oro.
Caratterialmente è dinamite allo stato puro e ama la libertà più di qualunque cosa. Adora correre per i prati, arrampicarsi, rotolarsi già dai pendii, salire sui tetti, aiutato in ciò dalla sua straordinaria agilità. Ovviamente tutto a piedi nudi! Ha un carattere esplosivo a cui alterna momenti di totale malinconia. Una volta che si dimostra di saperlo capire si ha la sua fiducia e si può contare sul suo pieno aiuto e comprensione.
È muto completamente. Ha uno sguardo penetrante e profondo e delle movenze estremamente aggraziate.


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Storia

Avete mai provato a costringere ai geti un falco ancora selvatico? Avete provato a montare un indomito e fiero puledro brado? Si? No? In entrambi i casi potrete chiaramente immaginare quanto sia difficile rubare al suo ambiente un animale selvatico, la stessa cosa è per Eris. Per questo non è lui che parla da sé ma io che, chino su questi fogli ingialliti, racconto quanto so di lui.
Chi sia in realtà solo la sacra Evanda lo sa, io posso solo raccontare cosa sia diventato per me: lui è mio figlio. Nonostante non sia nato dalle mie sementi ma, abbandonato sulla via dei mercanti che portava alla mia piccola Contea. Quasi per caso lo vidi, raggomitolato in un angolo, con il volto serio e pensieroso, coperto di una rozza tunica. Avrà avuto si e no tre anni.
Da allora l'ho allevato come se fosse mio figlio, insegnandogli la mia arte e lui stesso mi amò come un padre non dando alcun sentore di ricordare nulla del suo passato. Purtroppo è cresciuto quasi in solitudine, poiché il suo aspetto alieno e il fatto che fosse muto intimoriva i pochi ragazzi della Contea. Per questo ha sempre dimostrato di preferire la compagnia degli animali a quella dei coetanei.
Quanto avrei voluto che il suo buon carattere lo mantenesse sempre lontano dalle risse, ma così non fu...
Per me e per lui ho deciso di mandarlo ad Elvas, dove nessuno spero lo perseguiterà.
Spero che il mio progetto si riveli fortunato, ma lo potrò presto andare a controllare io stesso, non appena la mia attività me lo permetta.


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Racconti scritti (in ordine di realizzazione)


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© SDE Creations
Ultimo aggiornamento: 31/12/2008