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La ballata di Dama Grisella

Diotima Aillard

I punti non sono regolari!»
Diotima Aillard osservava la tela, fissata ben tesa al grosso supporto di legno. Il telaio era alto quasi quanto lei, e le bastava chinarsi di poco per osservare il ricamo da vicino.
«Vedi?» indicò col dito una riga di punti apparentemente perfetti. «Qui hai invertito la direzione del filo e qui,» spostò il dito alcune righe più in basso, «hai sovrapposto i punti ben due volte.»
Loreena sospirò, sconsolata. La passione di Diotima per il ricamo la rendeva una maestra intransigente.
«E' solo per fare esercizio,» tentò di scusarsi. «Non sto ricamando il corredo di una comynara
La Aillard la guardò scuotendo la testa. «Appunto. E' un esercizio. Cosa dirà Fiona vedendo questo pasticcio?»
Un sorriso passò per un attimo sulle labbra della ragazzina. Sapeva benissimo cosa avrebbe detto la Custode: "Concentrazione! Concentrazione! Quando usi il laran non devi distrarti neppure per un solo istante!"
Naturalmente aveva ragione, ma quelle ore intere passate a ricamare muovendo l'ago solo con la forza della mente erano così noiose!
«Non potremmo fare un po' di musica?» azzardò speranzosa.
Diotima si finse inorridita. «In modo che tu possa di nuovo rompere le corde del mio rryl con i tuoi tentativi maldestri?»
Il tono era solo parzialmente scherzoso, dal momento che non più di una quindicina di giorni addietro il tentativo di Loreena di suonare lo strumento lo aveva seriamente danneggiato. Il suono delle corde troppo sollecitate dal suo impulso laran era stato così acuto e straziante che perfino Manolo, presente alla lezione, aveva fatto un salto sulla sedia!
«No,» si affrettò a correggere la fanciulla, «intendevo dire che tu potresti suonare qualcosa mentre io continuo a ricamare.»
«Vuoi dire mentre tu prima scuci i punti venuti male e poi continui a ricamare, vero?»
«Vero,» sospirò Loreena con aria di sopportazione. Scucire era quasi più noioso che ricamare...
Apparentemente convinta, Diotima raggiunse la cassapanca dove teneva il suo rryl e, dopo averlo liberato dal drappo di lana che lo preservava dall'umidità, andò a sedersi accanto alla finestra, in modo da poter tenere sotto controllo l'operato della sua allieva.
«C'è qualcosa in particolare che ti farebbe piacere sentire?»
«Non so... Canta qualcosa! Una ballata sui tempi antichi, magari.»
Diotima chiuse un istante gli occhi, richiamando alla memoria le ballate che le piacevano di più quando aveva l'età di Loreena, poi trasse un arpeggio prolungato e cominciò a cantare.

       A Dalereuth dove il mondo finisce,
       O così almeno la gente dice,
       Là dove il mare la terra lambisce
       Dama Grisella viveva felice.
       Con il suo sposo in perfetta armonia
       Nella sua casa il tempo passava;
       I giorni e i mesi volavan via
       La mala sorte li risparmiava.

              Stringimi forte, amato sposo!
              Solo in te trovo pace e riposo.
              Su questa riva dal mare lambita
              Gioisco ogni attimo della mia vita.

       Ma venne un giorno cupo e funesto
       In cui il suo sposo solcò le onde
       inconsapevole che quel suo gesto
       l'avrebbe posto in acque profonde.
       Tardi lo vide partire Grisella
       Che un sogno cupo aveva avvertito:
       grande sciagura avea visto la bella
       se, solitario, fosse partito.

              Perché mi lasci, amato sposo?
              Solo qui trovi pace e riposo.
              Su questa riva dal mare lambita
              Ti attendo ogni attimo della mia vita.

       D'un canto arcano l'oscura malia
       Lontano spinge l'incauto mortale
       La voce magica lo porta via
       Verso un destino triste e fatale.
       Passano i giorni e la sua sposa
       Più non lo vede a casa tornare.
       Prende il suo rryl e senza posa
       Il suo richiamo prende a cantare.

              Perché non torni, amato sposo?
              Senza te ho perso pace e riposo.
              Su questa riva dal mare lambita
              Consumo ogni attimo della mia vita.

       Vince quel canto il fragore del vento;
       Raggiunge l'antro dove ammaliato
       Giace lo sposo e in un momento
       Dall'incantesimo viene svegliato.
       Prova a fuggire, ma una tempesta
       Agita le acque all'improvviso.
       L'onda del mare gli dice "resta"
       E lo trattiene con un sorriso.

              Perché ti volti, amato sposo?
              Solo in me trovi pace e riposo.
              Da questa riva dal mare lambita
              Ti chiamo ogni attimo della mia vita.

       "Beata Cassilda" invoca Grisella
       "Tu che conosci a fondo il mio cuore,
       Ascolta il grido di questa sorella:
       riporta a casa presto il mio amore!"
       Della preghiera il dolente suono
       Tocca la Dea con passione invocata.
       Dolce Cassilda concede il suo dono
       Dama Grisella è accontentata.

              Segui il mio canto, amato sposo!
              Qui ti preparo pace e riposo.
              Su questa riva dal mare lambita
              Ti offro ogni attimo della mia vita.

       Vola sul mare la melodia
       E placa i flutti dal vento agitati.
       L'uomo ammaliato può fuggir via
       Da quella grotta di elfi fatati.
       Senza più ostacoli, terra raggiunge
       Dove l'amata sposa lo attende.
       Un lungo abbraccio li ricongiunge
       Le voci del mare più non intende.

              Stringimi forte, amato sposo!
              Solo in te trovo pace e riposo.
              Su questa riva dal mare lambita
              Gioisco ogni attimo della mia vita.


«E' bellissima!» esclamò Loreena battendo le mani. «Non l'avevo mai sentita.»
«Mi fa piacere che tu l'apprezzi: è una delle poche ballate che conosco che non abbia un finale tragico.» La Aillard posò il rryl, sfiorandolo con una leggera carezza.
«Si basa su una leggenda molto antica? Il dono concesso da Cassilda è uno dei donas della tua famiglia?»
«Sì, la leggenda è molto antica; e no, il donas delle Aillard è una cosa completamente diversa, come hai studiato con Damon. E, prima che tu me lo chieda, potrò continuare a parlarti di questo dono misterioso, ma solo dopo che avrai ripreso a ricamare.»
Loreena, che effettivamente stava mostrando per l'argomento più interesse di quello che realmente nutriva, arrossì leggermente, vedendosi scoperta. Controllò le sue barriere alla ricerca del varco da cui era sfuggito il suo innocente inganno, ma le trovò ben salde.
Aggrottò le sopracciglia. «Come hai fatto...»
«Vuoi dire come ho capito che stavi cercando di distrarmi per evitare di finire i tuoi esercizi? Ricordati che sono madre di due figli, e i trucchi per sottrarsi ai propri doveri li ho dovuti imparare tutti! Puoi ritenerlo una specie di donas che si sviluppa in tutte le donne, che abbiano o meno il laran, non appena i figli imparano a mentire... E ora su, torniamo al lavoro, prima che mia cugina decida che non sono degna di partecipare al tuo addestramento!»
Il sospiro della fanciulla fu così profondo che l'ago, sollevato in aria a pochi centimetri dalla tela, vibrò per lo spostamento d'aria.









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Disclaimers

Annoiata dai primi compiti per l'addestramento da Custode, Loreena cerca di farsi distrarre da Diotima.

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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008