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[torna a Racconti][E.S.T. dE +1, aprile (13)] [Credits & Disclaimers]



Il primo controllo

Loreena

Finalmente ci siamo!
Oggi la Custode mi controllerà e deciderà se posso restare alla Torre o devo tornare a casa.
Stanotte non ho chiuso occhio per la preoccupazione e ora che sono qui, davanti alla porta dello studio di Fiona, sento le gambe che mi si piegano.
Dana n'ha Angela - che sembra avermi preso sotto la sua protezione - mi ha accompagnato fin qui e ora è dentro, che parla con la Custode.
Quando la porta si apre il mio cuore perde un colpo: se non fossi impietrita dal terrore mi volterei e fuggirei fuori dall'edificio.
«Vieni, topolino,» Dana mi sfiora una spalla e la vedo irrigidirsi.
«Così non va bene,» mi rimprovera. «Non devi essere così agitata o Fiona non riuscirà a controllarti,» sospira.
«Non... non riesco a evitarlo,» balbetto. «L'altra volta mi sono comportata come... come...»
Non riesco a finire la frase. Ogni volta che ripenso alla mia goffaggine mi sento avvampare.
Dana mi passa una mano sulla fronte e resto sbalordita: è come se mi avesse accarezzato direttamente l'anima! La mia mente si è calmata all'improvviso e tutte le mie preoccupazioni sono tornate a un livello accettabile.
«Come hai fatto?» esclamo stupita mentre il mio rispetto per l'Amazzone cresce a dismisura.
«Sono un'empatica,» sorride Dana. «Posso sentire le emozioni degli altri e qualche volta trasmettere le mie. Va meglio, vero?»
Annuisco sorridendo timidamente.
«Ora va! Potresti scoprire che hai doti come le mie, anche se ho il sospetto che il tuo laran sia ancora più forte del mio. Ti aspetterò qui fuori.»
Rassicurata da quest'ultima affermazione entro nello studio.
La Custode è seduta su una piccola poltrona di cuoio. Indossa l'abito che aveva il giorno del mio arrivo, una veste larga e comoda di un colore rosso cupo.
Mi fa cenno di sedermi davanti a lei su uno sgabello imbottito.
«Allora, Loreena, raccontami qualcosa dei tuoi poteri.»
Fisso lo sguardo sull'orlo della veste rossa e comincio a parlare: «Muovo gli oggetti senza toccarli e certe volte riesco a non far cadere le cose... cioè, se stanno cadendo le rallento, così posso prenderle prima che tocchino terra. Faccio piegare i rami alti degli alberi per raccogliere la frutta. A volte so cosa pensano le persone e...» aggrotto le sopracciglia, «Dana dice che urlo nella testa della gente.»
Sollevo un attimo lo sguardo per controllare la reazione alle mie parole. Fiona mi sorride comprensiva e mi incoraggia con un cenno a proseguire.
«Certe volte sogno cose che si avverano...»
La Custode mi interrompe. «Solo di notte?»
Resto sorpresa dalla domanda e mi rendo conto che, in effetti, molte cose le ho sognate da sveglia. «No, anche di giorno. Non ci avevo mai fatto caso. Una volta, poi, ho trovato un bambino che si era smarrito: io potevo sentire il suo pianto, ma gli altri non ci riuscivano.»
«Molto bene!» Il tono della Custode mi spinge a guardarla. Sta sorridendo, ma gli occhi sono pensierosi. Apre un sacchetto fissato alla sua cintura e ne estrae una piccola gemma azzurra, poi mi fissa. Cerco di distogliere lo sguardo, ma non ci riesco: i suoi occhi tengono avvinti i miei e sembrano scrutare direttamente nel mio cuore.
Quando distoglie lo sguardo mi sento svuotata di ogni energia. Quasi non mi accorgo che, lasciata ricadere la gemma nel sacchetto, Fiona si alza e prende qualcosa da una bella scatola intagliata.
Quando si risiede davanti a me, sul palmo della sua mano destra c'è un cristallo dalle dimensioni di un piccolo uovo.
Allungo timidamente la mano verso quel gioiello splendente, ma la voce della Custode mi blocca a metà del movimento.
«Aspetta! Non sei ancora pronta. Fissa lo sguardo sulle luci all'interno della pietra. Vedi come pulsano? Cerca di regolare il tuo respiro e il ritmo del tuo cuore finché non saranno simili al pulsare della pietra.»
Obbedisco, stupita che qualcosa di tanto nuovo e strano mi sembri così familiare. Sprofondo nell'abisso azzurro con una velocità che mi toglie il fiato. Intorno a me si attorcigliano nastri luminosi che si muovono seguendo un bizzarro schema. Per un attimo temo che mi avvolgeranno soffocandomi, ma la meraviglia supera la paura e rimango affascinata a fissare la danza di luci che mi circonda.
All'improvviso, con un lampo di comprensione abbagliante, percepisco l'armonia che guida il movimento. Mi prende una forte vertigine e mi ritrovo senza fiato nel mio corpo, scossa da brividi che non sono di freddo.
Fiona sta chiudendo la gemma in un piccolo sacchetto, ma io riesco a sentire la sua presenza anche attraverso il tessuto.
«Tendi la mano,» mi invita.
Obbedisco e, non appena il sacchetto sfiora il mio palmo, sento un senso di completezza quale non avevo mai provato prima.
Stringo le dita, sentendo la sagoma rassicurante della pietra attraverso la trama del tessuto sottile.
«Tienila sempre con te!» La voce di Fiona mi distoglie dall'analisi delle mie nuove emozioni. «La seta funge da schermo, per cui lasciala sempre nel suo sacchetto se non la devi usare. Non permettere a nessuno di toccare la tua matrice, a meno che non si tratti di qualcuno addestrato a farlo, e non toccare mai la pietra di un altro. Per il momento addestrati a sintonizzarti sulla tua matrice solo in presenza di Dana. È un monitore altamente specializzato e sarà in grado di intervenire nel caso dovessi perdere il contatto con il tuo corpo. Non sottovalutare i tuoi nuovi poteri: non hai ancora idea di quanto siano vasti. Forse...»
Si interrompe, evidentemente indecisa se continuare il discorso.
«Ho compiuto un'imprudenza, affidandoti una pietra così grande,» ammette. «Ma ho seguito un'intuizione. Spero di non dovermene mai pentire.» Sorride. «E ora facciamo qualche piccola prova. Vedi quei sassi sul tavolo? Cerca di spostarli con il pensiero.»
Farei qualunque cosa per compiacere chi mi ha appena fatto un dono così prezioso, quindi mi concentro con tutta l'intensità possibile e... faccio un salto sullo sgabello! I sassi sono piombati fragorosamente sul pavimento.
Con la coda dell'occhio intravedo la Custode che alza un sopracciglio con aria sorpresa.
"Dèi," penso, "l'ho fatto di nuovo!"
La mia espressione preoccupata dev'essere molto comica, visto che ora Fiona si sta mordendo il labbro inferiore per non ridacchiare. Ci mette qualche istante a ricomporsi.
«Possiedi un livello di telecinesi molto alto! Ora proviamo con la lettura del pensiero. Nella stanza accanto c'è il Nobile Damon. Come imparerai presto, si tratta di un telepate molto dotato. Adesso lui penserà qualcosa senza schermare la sua mente. Riesci a leggere i suoi pensieri?»
Questa volta non devo sbagliare! Cerco di proiettare la mia coscienza oltre la parete che mi è stata indicata, e quasi subito incontro una massa di immagini, pensieri e sensazioni di un'intensità spaventosa. Ci metto un po' a capire che non si tratta del Nobile Aldaran, bensì di una donna e, a questo punto, mi rendo conto della natura dei suoi pensieri.
Arrossisco fino alla radice dei capelli! La sconosciuta sta osservando il servitore della Custode al lavoro nel cortile, e la sua immaginazione sta creando immagini e apprezzamenti che neanche credevo esistessero!
Una presenza estranea tronca il collegamento. Fiona mi sta guardando, il volto paonazzo e gli occhi sgranati, in una copia di quella che deve essere la mia espressione in questo momento.
Chiude gli occhi per qualche istante e, anche se è schermata, ho la netta sensazione che si stia chiedendo che cosa ha fatto per meritarsi una simile allieva.
Quando li riapre, i suoi occhi viola sono più scuri del solito.
«Da domani cominceremo un addestramento intensivo,» mi comunica. «Fino ad allora NON cercare di usare il laran! Resta il più possibile vicina a Dana o a Damon e... che Avarra ci aiuti nel caso stanotte dovessi avere degli incubi!»
Mi avvio mestamente alla porta, sicura che sia comunque colpa mia se la Custode è così preoccupata. La sua voce mi richiama.
«Non devi aver paura. Ti è stato concesso un dono prezioso, anche se difficile da gestire. In futuro potresti rivelarti una vera benedizione per il nostro mondo, ma... devi avere pazienza e, soprattutto, essere docile. Ti prometto che farò il possibile per aiutarti e così faranno tutti gli altri. Ricordatene, quando ti sembrerà che io sia troppo severa.»
Annuisco con serietà e, per la prima volta da quando sono arrivata, rimpiango la vita tranquilla che facevo nella mia casa.










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Disclaimers

Arriva il momento del controllo per Loreena.

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Ultimo aggiornamento: 31/12/2008